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Zola Jesus: Stridulum II

Zola Jesus canta della difficoltà di innamorarsi, ma per un amante del dreampop più elettronico non dovrebbe essere difficile innamorarsi della voce di questa giovane americana e del suo album Stridulum II.

Zola Jesus

Stridulum II

(Cd, Sputerrain Transmissions)

gothic, dream pop

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zola jesus - stridulum IILa giovanissima Nika Roza Danilova, in arte Zola Jesus, ha 21 anni e viene dall’Arizona. La sua musica si inserisce nell’ambito, molto in voga al momento, della sperimentazione in stile Fever Ray, Dirty Projectors & company. Nika però non è un clone di queste realtà ma dona un tocco molto personale a questo stile.

Dal 2009 sono già usciti 3 album e 3 EP a nome Zola Jesus. Questo Stridulum II è il quarto album e non è altro che l’estensione dell’EP Stridulum, qua presente per intero con l’aggiunta di 3 brani. In più se già credete che questa giovane ragazza sia molto prolifica, sappiate che fa parte anche della band Former Ghosts (di cui ci occuperemo nei prossimi giorni).

Brano d’apertura di questo Stridulum II è Night, basato su un semplice giro di synth con un’atmosfera molto dark e la voce che nel corso del brano si estende sempre più. A seguire la purtroppo breve Trust Me con atmosfere che ricordano parecchio la Bjork più tenebrosa.

I Can’t Stand It è uno dei brani migliori dell’album e presenta un testo molto disincantato sulle difficoltà ad innamorarsi.

Stridulum, brano omonimo dell’Ep datato 2009, è il brano più dark e di difficile ascolto, a modo suo può rievocare la Siouxsie più struggente.

Run Me Out vede pochissimi inserti vocali ed è un brano pieno di angoscia e tensione che pare quasi un preludio alla successiva Manifest Destiny nella quale il canto di Nika si fa sempre più carico di solitudine .

Le 3 tracce aggiunte, proseguono sullo stesso filone seppure con una maggiore attitudine al dream pop più radiofonico. Tower è pura dark su base elettronica; Sea Talk, già apparsa nell’EP Tsar Bomba è qua in una versione più pacata che però non fa rimpiangere l’originale e strizza l’occhio agli airplay più indie.

Chiude questo Stridulum II un gioiellino di nome Lightsick: brano di buona fattura che vede il synth lasciare spazio al piano e Zola Jesus cantare in una maneira molto simile alla rivelazione dello scorso anno Florence And The Machine.

Per chi ama le atmosfere dream pop molto cupe, questo album potrebbe essere una perla da non lasciarsi sfuggire.  Alcuni brani sono davvero imperdibili.

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Fabio Busi
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