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Zagreb: recensione di Terra Bruciata

Nel decennale della formazione della band veneta, gli Zagreb pubblicano 5 nuove canzoni rock raccolte in questo loro Ep chiamato Terra Bruciata.

Zagreb

Terra Bruciata

(Dischi Soviet)

rock

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Gli Zagreb festeggiano la prima decade della loro carriera con cinque  nuove tracce, due prodotte da Andrea Sologni dei Gazebo Penguins (Stai Attento, il primo singolo pubblicato, e Satelliti) e un’altra scritto con il padovano Silek che firma con loro un pezzo misto tra rock e rap in Magnifica. Quello di Terra Bruciata è un Ep di rock sanguigno assolutamente non frivolo nei contenuti e caratterizzato da sonorità taglienti e liriche penetranti.

Con 4 album alle spalle, in passato la band ha goduto della partecipazione di Pierpaolo Capovilla nel loro brano Vibra e di Omar Pedrini in Resto Solo Io. Dopo aver aperto gli show per diversi artisti dell’alternative italiana (Teatro degli Orrori, Ministri, Agnelli, Lacuna Coil, Marlene Kuntz, Sick Tamburo, Moltheni, Zen Circus, Edda, Pedrini…) è chiara la loro collocazione musicale nel panorama italiano e su Rockshock abbiamo seguito positivamente i loro ultimi album.

Satelliti apre le danze con un brano dall’andamento grintoso, incentrato sull’amara constatazione di sentirsi sconfitti, un’autodistruzione imposta mentre si costruiscono “nuvole che coprono il sereno e oscurano quel faro che ci faceva andare forte”. E’ la disperazione di chi si trova in un brutto momento e si invita gli altri ad abbandonarli, andarsene via, non stargli più vicino perché “là fuori ti aspetta un’orgia di felicità”, mentre con loro non c’è che una realtà destinata a mutare in peggio.

Sologni, non nuovo a queste produzioni (Gomma, Majakovich, ScimmiSaki) ha lavorato su Stai Attento, un sunto di “buoni consigli” dati da genitori e “quelli più grandi” che ci ammoniscono per metterci in riga, finendo poi per farci convivere con le paure e la sfiducia. Dettata probabilmente da tante esperienze negative che hanno disilluso una generazione, condizionando quella seguente, oggi costretta a ricorrere ad antidepressivi, ansiolitici e psicologi.

Il brano più tirato è Vorrei Vedere Voi, manifesto sulle difficoltà, o meglio, sull’ostinazione ad andare avanti nella musica, chilometri percorsi in macchina per andare a suonare, porte chiuse, delusioni, come i nostri obiettivi che ci prefiggiamo nella nostra professione o vita sociale nonostante gli schiaffi in faccia e gli insuccessi. Non Dimenticare è una ballata tra “due stronzi imperfetti” che hanno passato anni a litigare e ad amarsi, ma che devono slegarsi da questa tossicità.

La cinquina è focalizzata sui condizionamenti nella nostra società degli avvenimenti che hanno scosso gli ultimi anni della nostra vita: i conflitti internazionali, la violenza dilagante e gratuita, una collettività contorta, burocratica e senza prospettive che abbandona chi non riesce a farcela. Terra Bruciata trovo sia discreto anticipo di quello che potrebbe essere il nuovo album, di cui mi auguro di trovare ancora più grinta e chitarre rabbiose come nei lavori precedenti.

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Luca Paisiello
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