Violapolvere
Creta
Joe&Joe
indie pop-rock
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Giunti al terzo disco in curriculum, i romani Violapolvere hanno stabilito che è giunta l’ora di dimostrare ai larghi ascolti che si può infrangere il diaframma che divide l’underground dai parametri musicali “più alti”, e ha ponderare questa questione – diciamo di principio – arriva Creta, undici tracce di rock-pop striate da leggera elettronica che fanno perfetto mood radiofonico per momenti di passione melodica e quant’altro favorisca un ascolto pieno e istintivamente ricettivo.
Il quartetto capitolino – con un grande afflato che ricorda il Moltheni d’antan e Le Vibrazioni assorte, producono – con gusto eccellente – un disco intenso ricco di brani e suoni pieni senza mai una sacca di vuoto, ritmiche e liriche che colmano l’ascolto in sequenza; è bello perdersi in queste trame sonore, si vola, ci si calma, agita, pensa e – perché no – ci si innamora tra le schitarrate di Piccola canzone, Fiori su Marte, dentro il cuore che batte in Favole, zig zagando nelle convulsioni elettriche La settima stella fino a fuggire via, nel vento capriccioso della bella Mai così perfetto, tracce che una volta memorizzate a dovere accompagnano ottimamente l’orecchio e lo spirito nei flussi di una giornata da affrontare con carica.
I Violapolvere fanno contatto col sentimento, ed è piacevolissimo riceverne la scossa.
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