Vie delle indecisioni
Batracomiomachia
(Volcano dischi)
indie rock, indie folk, pop
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Batracomiomachia, il secondo lavoro delle Vie delle indecisioni, band indie-cantautorale teatina, è un concept album che attraversa il quotidiano, visto attraverso gli occhi di chi sembrerebbe prendere la vita con troppa leggerezza, come farebbe un bohémien squattrinato degli anni zero, scanzonato, eternamente adolescente, occupato in viaggi fisici ma soprattutto mentali.
Quello che emerge da questa atmosfera irriverente è che colui che osserva abbia molto da dire: sa esattamente ciò che gli succede intorno e vuole gridarlo con parole chiare e dirette, raccontando quanto il mondo di oggi sia sempre lo stesso di ieri, come le guerre del passato siano esattamente le stesse del presente, ma combattute con armi diverse: guerre tra topi e rane che oggi diventano leoni da tastiera, rivoluzionari sedentari da scrivania, dispersi nei Social e sempre pronti a difendere una causa, ma solo a parole.
Sembra che il flusso del cantato non voglia mai interrompersi, come se ci fosse sempre qualcosa in più da dover esternare, senza filtri, senza la paura di dire quello che si pensa. Questa pulsione si sposa perfettamente con lo stile vocale cantautorale, evocando a tratti una rabbia sommessa, stretta tra i denti, mista a disincanto, ma anche allegria, ironia, malinconia dell’adolescenza, voglia di trattenere sensazioni e vissuti ormai perduti, restando sospeso in un limbo al di sopra di tutto e tutti, senza giudizio, solo osservando, ma comunque imponendo la propria visione, chiara e lucida, nonostante il riversare diretto dei pensieri possa sembrare a volte caotico.
Andando avanti nell’ascolto del viaggio attraverso i brani, si raffinano e delineano sempre di più la personalità della band e le tematiche principali del mondo musicale delle Vie delle indecisioni, almeno in questo album, che sembrano fluttuare tra due poli: tra il giusto e lo sbagliato, tra il serioso ed il superficiale, tra il vecchio e il nuovo, tra la profondità delle Memorie e la leggerezza degli Aquiloni, passando attraverso la discarica, il fango ed i bulloni di Amore Burino, che nonostante tutto riesce ad essere una canzone romantica, oltre che divertente.
In Siamo sempre gli stessi la band riesce ad esprimere con chiarezza e senza sembrare banale il momento di stasi della nostra società, mostrando quanto il passato sia ancora il nostro presente, generando la sensazione che si ha al centro di una galleria di specchi: l’immagine viene riflessa all’infinito ed è impossibile trovare una via d’uscita, perché i problemi, sono sempre stati e sempre saranno, gli stessi.
Le atmosfere sonore sono vintage, riportano automaticamente al clima di denuncia dei cantautori degli anni ’70, mescolandosi agli anni ’80, grazie all’uso dei synth, con richiami punk e reggae, ma grazie ai testi siamo catapultati di nuovo al giorno d’oggi, attraverso modi di dire, richiami al Web e a tutto ciò che fa parte di questo momento storico: una sorta di altalena che ci fa rimbalzare tra due opposti.
Le Vie delle indecisioni è il nome giusto per una band che racconta attraverso la propria visione oscillante i contrasti dell’esistenza, e soprattutto della giovinezza: canzoni che potresti cantare urlando tra amici a squarciagola durante una festa in spiaggia, di notte, e che ti ricorderebbero quei momenti per sempre, o canzoni da ascoltare in solitudine, che ti fanno pensare a quanto potresti essere arrabbiato con il mondo, perché il mondo si rifiuta di cambiare.