Van Cleef Continental
Red Sisters
(CD, Casa Molley )
alternative rock, new wave
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Si può associare l’electro dark anni Ottanta al rock and roll degli anni Sessanta in un’atmosfera da film di Tarantino? Ad ascoltare l’ultimo lavoro, nonché album d’esordio, dei Van Cleef Continental si direbbe di sì.
Red Sisters, questo il nome dell’album, fonde undici pezzi, compresa la cover della arcinota Moonlight Shadows, in un viaggio tra chitarre graffianti, piano e organo che si alternano, percussioni che sanno quasi di sonagli, il tutto dominato dalla voce profonda del cantante, Andrea Van Cleef (nipote d’adozione di Lee Van Cleef?).
Red Sisters è un album in mutazione. Ogni canzone è una scena di un film che mantiene costante l’atmosfera dark ma che offre per ogni pezzo spunti nuovi. Arrabbiata ed eighties Fire in my bones, molto rock and roll Junior Bonner, un pezzo ruvido che stride, graffia, cigola e In a red room, un’evoluzione dall’inizio alla fine che pizzica, poi si rialza in piedi saltando a suon di rock and roll in un’atmosfera piovosa, grigia. Anna Lee è un ripetersi degli stessi accordi di piano che si contrappongono a una percussione nervosa. E Skulls è un altro pezzo curioso che cambia destinazione, siamo nel deserto polveroso, in un pub del vecchio west… forse un richiamo al nome del cantante preso proprio da uno di quei ruvidi cowboy..?
Un ottimo album, di facile ascolto anche per chi non è un devoto del genere che sa essere in continuo movimento, miscelare stili pur mantenendo salde le proprie radici.
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