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Useless ID: The Lost Broken Bones

Useless ID: tra Avril Lavigne e i Bad Religion, quattro ragazzi israeliani devono fare una scelta

Useless ID

The Lost Broken Bones

(Cd, Rude Records)

hardrock punk

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useless id Cosa ne è oggi del punk non è facile da dire. Un sacco di gente afferma di ascoltare “musica punk” che poi – vai a vedere – si traduce in Avril Lavigne o nei Green Day. C’è un po’ di confusione.

Se Armstrong e soci o la piccola Avril siano bravi musicisti non è cosa da approfondire in questa sede. Una cosa, però, è certa: di punk hanno poco. “Poco poco” come direbbe la cara vecchia Kaori.

Anche gli Useless ID non sono più vicini ai Sex Pistols di quanto non lo siano stati i Take That (qui esagero) però, insomma, vengono da Israele, mica dalla California! E quanto meno un merito ce l’hanno: le sonorità riportano alla mente i bei tempi in cui gli Offspring davano una sferzata di straripante energia con il loro Smash (ecco le prove: Isolate Me, Night Stalker, Misconception).

The Lost Broken Bones è un album super-curato esteticamente (ascoltate Shallow End per credere), ma è capace di stupire per qualche impennata furibonda in grado di sussultare i cuoricini dei puristi dell’Hardrock Punk, che magari sentono addirittura echeggiare in lontananza i Bad Religion dei tempi migliori nelle rifiniture di Always The Same.

Nel complesso questo lavoro è assolutamente dinamico, piacevole e, anche se sta meglio a MTV che a un centro sociale, è di quelli che rischiano di rigirare nel vostro iPod finchè non si scarica la batteria.

Tutto appare un po’ scopiazzato di qua e di là, ma i riff di chitarra sono carini  e le ritmiche hanno un bel groove.

Insomma, un buon primo passo. Ora, però, bisogna cominciare a fare sul serio, a trovare la propria strada e cercare di rifondare un genere che si sta un po’ addormantando sugli allori. Se no si diventa come Avril Lavigne.

Forza ragazzi, che la stoffa sembra esserci.

www.uselessid.net

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Valerio Frontini
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