Ultravox
Return to Eden
(2Cd + Dvd, Chrysalis)
new wave, electro-pop
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Gli Ultravox dell’era Midge Ure trenta anni dopo. Più o meno.
Fa uno strano effetto guardare il Dvd di Return to Eden, vedere gli eroi dell’adolescenza di tanti quarantenni (o poco più) di oggi … vestiti come impiegati di banca, ingrassati, imbiancati o senza capelli.
Ma la musica … è ancora straordinariamente attuale e dal vivo continuano ad essere ineccepibili.
Passati indenni da un cambio di leadership importante, che vide avvicendarsi in formazione John Foxx con Midge Ure, gli Ultravox si guadagnarono il maggior successo proprio nel periodo Ure-Vox, quando il cantante-chitarrista-tastierista ed ex-Visage portò la band (il cui titolare era ed è il violinista e tastierista Bill Currie) nelle classifiche mondiali spingendo l’acceleratore su melodia ed elettronica, sapientemente mischiata a qualche schitarrata.
Nel 1986, subito dopo l’esibizione al Live Aid, il baratro: Warren Cann, il batterista, lascia la band sostituito dall’ex drummer dei Big Country, le vendite crollano, i rancori, la rabbia e i dissapori si fanno insostenibili, U-Vox non è un gran che e (giustamente) non vende, e poi … la fine. Anche se in realtà Currie ha provato a tenere vivo il marchio, se pure con una formazione completamente diversa e nell’indifferenza generale.
Da circa un anno gli Ultravox nella loro formazione più collaudata, quella dei successi degli anni ’80 (Ure, Currie, Cross, Cann), hanno messo da parte le vecchie ruggini, hanno lasciato in cantina i vecchi Moog, si sono aggiornati con nuove tastiere, laptop nuovi di zecca e software all’avanguardia, e hanno intrapreso un lungo tour mondiale, celebrato con questo doppio Cd + Dvd, a tracklist identica, che fa quindi da collection definitiva sui migliori anni della band inglese, a corollario di un’operazione che ha visto anche la ripubblicazione in versione deluxe degli album originali di quel periodo (Vienna, Quartet, Rage in Eden, Lament, Monument).
Le canzoni sono godibilissime oggi come allora, straordinariamente attuali nelle loro atmosfere ora algide (Sleepwalk) e ora tetre (Mister X), con improvvise virate romantiche (Vienna). Nonostante siano tutti più verso i sessanta che i cinquanta, gli Ultravox suonano ancora alla grandissima e la voce di Ure mette ancora i brividi. Da dimenticare, invece, i vestiti da manager, i chili in più, i capelli bianchi e/o le pelate.
Il Dvd ha un’ottima qualità audio e video; oltre alla ripresa del concerto offre un documentario con tanto di “carrambata”, il primo incontro dei quattro dopo ventitre anni.
Insomma, un documento da pelle d’oca (di piacere? di nostalgia?) per chi quegli anni li ha vissuti da ragazzo, per tutti gli altri una splendida occasione per rispolverare/approfondire un periodo che ancora oggi continua ad essere straordinariamente influente.
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