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Toxic Tuna: Elegante

Un applauso forte ai Toxic Tuna e alle loro capacità trasformiste. Elegante si presenta in abiti potenti, rocamboleschi, d’effetto. Ecco quel che accade quando un elemento si incastra in un puzzle in cui ogni tassello svolge la sua funzione al meglio.

Toxic Tuna

Elegante

(Cd, Autoproduzione)

ska

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toxictunaUn inizio subito veloce, ritmato, ballato. Ska, swing, jazz, rock. Quale sorpresa scoprire una voce femminile!

Lo start è un po’ confuso, caotico eppure sotto cumuli di sonorità si nasconde un miscuglio interessante e autoironico. Come è possibile? Unendo i suoni del passato a testi apparentemente incomprensibili e curiosi.

Inglese, italiano, non fa differenza. La sensazione è sempre quella di trovarsi in un vecchio locale anni ’50 -’60 con band e luci soffuse ma atmosfera frizzante. Un esempio tangibile è Serendipity, così semplice ma così squisitamente orecchiabile e retrò.

I Toxic Tuna approdano ad Elegante nel 2008 dopo la loro formazione sette anni prima. E dopo l’entrata nel gruppo della poderosa voce di Ketty.

Si conquistano assensi dal mondo musicale fino a collaborare con LA DAVA (Vallanska) che ha partecipato alla produzione di Banana Manana y Noche de Cocco, un riuscitissimo brano che mischia ironia, idioma spagnolo e ska.

I testi sono moderne poesie che sfruttano sarcasmo misto a vita reale, a società, a brani ed avvenimenti del passato per giustificare e talvolta stravolgere il significato che il tempo in levare conferisce a queste dodici creazioni musicali.

Incuriosisce sempre ascoltare le trascrizioni di canzoni da un genere ad un altro. Elegante ce ne offre due: Nessuno di Mina e Why don’t you do right di Peggy Lee. La seconda cover appare più riuscita e stimolante della prima che sembra voler superare dei limiti non consentiti.

A volte i Toxic Tuna sembrano tornare alla madrepatria del genere, proponendo delle ottime sonate reggae come nel brano Lo Stivale: realistica ed impietosa descrizione dell’Italia vista attraverso lo schermo televisivo. Riferimenti ad Elio e le Storie Tese, il Marchese del Grillo, non fanno che aumentare l’ilarità del brano. Lo Stivale provoca quel tipo di sorriso sghembo che un po’ fa gioire un po’ fa riflettere su affermazioni come non vi interessa niente della voce della gente. Come non notare poi quei continui, geniali mutamenti ritmici, musicali, strumentali.

Elegante, brano omonimo dell’album, porta degnamente la bandiera dell’intera produzione. Un ritmo ska più legato al rock fa nascere un brano variegato, immediato e per niente superficiale.

A voler paragonare Elegante ad un curriculum vitae o meglio ad una lettera di presentazione, sarebbe di quelle a cui rispondere con un appuntamento per un colloquio. Con i suoi alti e (pochi) bassi, l’album si presenta subito forte, energico, legato alla tradizione e alla cultura italiana ma anche internazionale, con uno sguardo al presente ed un orecchio teso al passato.

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