Toti Poeta
Lo Stato delle Cose
(Cd, Soda Elettrica)
pop d’autore
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Diviso equamente tra la Sicilia e Roma, Toti Poeta, alla sua seconda prova sulla lunga distanza, è preceduto da un fitto passaparola che ne racconta ogni bene.
Lo Stato delle Cose va giù come un bicchiere d’acqua fresca in questa primavera assetata di pop in bilico tra atmosfere easy e testi con sapore.
La forza di Toti Poeta coincide con la sua debolezza. Riesce a stare al passo con i maestri del “pop intelligente” di casa nostra (Gazzé, Silvestri e Capossela su tutti), senza mai raggiungerne il genio, pur conservandone sempre la scioltezza compositiva e la leggiadria dei testi.
Siamo alle prese con un album indeciso se puntare alle hit parade o se strizzare l’occhio alla scena indie, col rischio di scontentare tutti.
Ma considerazioni da critico in crisi mistica a parte, Lo Stato delle Cose rimane un disco piacevolissimo dall’inizio alla fine, che ci rivela un autore con un sacco di idee e con testi pronti ad essere canticchiati o buoni per più approfondite riflessioni. E in questi tempi di cronica povertà intellettuale non è certo roba da poco.
Ben scritto, ben suonato e ben arrangiato, l’album di Toti Poeta merita di sicuro un posto al sole.
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