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Tobia Lamare: Heart In A Meat Grinder

Che cosa succede quando il cuore finisce nel tritacarne? Ce lo racconta Tobia Lamare con il suo nuovo disco dal sapore vintage ed estivo.

Tobia Lamare

Heart In A Meat Grinder

(Lobello Records)

soul, folk, blues

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Tobia Lamare è da anni un nome conosciuto della cultura alternativa in Salento, non solo come musicista, ma anche come compositore di musiche per teatro, documentari, film e installazioni. Heart In A Meat Grinder è il suo quinto album da solista, composto e quasi interamente suonato (a parte per la batteria, affidata ad Andrea Miccoli) dallo stesso Tobia, con il quale ci accompagna in un viaggio tra strumenti e suoni analogici e digitali che danno forma concreta alle storie di tutti i giorni.

Heart In A Meat Grinder ha un andamento circolare. Si apre infatti con un brano che si chiama The Heart e che rappresenta l’inizio dello stato creativo, il cuore che batte che indica che qualcosa sta cambiando e si chiude con The Meat Grinder: il cuore arriva nel tritacarne dove trasforma emozioni, dolore, gioia e paure dando vita a un nuovo disco. E in mezzo c’è tutto il resto: c’è il bello e il brutto del quotidiano, da quando ci sentiamo fuori luogo (Sleeper), a quando salutiamo il sole ballando per celebrare la vita (Candies), fino a quando viviamo la frustrazione di non riuscire a realizzare il nostro sogno (Poly Love).

Il viaggio non è solo una metafora, ma un vero e proprio spostamento fisico: dalle spiagge salentine di Candies, come gli uccelli migratori partiamo e approdiamo sulle coste americane declinando un brano in chiave surf rock come Hoopoes, per ritornare sul suolo europeo abbracciando il northern soul di matrice londinese con una piccola canzone d’amore come Just A Little Love Song, o la psichedelia britannica più in generale con Fiddler Jones, o ancora il brit pop con Poly Love.

Tutto questo senza dimenticare il folk di ispirazione Dylaniana e il volo delle api, che in Young Bee tornano sempre all’alveare (proprio come le upupe tornano al loro nido), il garage blues lisergico con chitarre sature di Play For Today e il folk di ispirazione bluegrass di Take My Hand.

Insomma, tra brani strumentali e pezzi cantati ce n’è davvero per tutti i gusti: che sia per mezzo delle tematiche trattate o dei suoni più caldi o più sintetici, con il suo nuovo album Tobia Lamare vuole mettere anche noi e tutte le nostre convinzioni nel tritacarne per poi farne uscire la versione migliore e più essenziale di noi.

https://www.facebook.com/tobialamaremusic

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Simona Fusetta
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