Threestepstotheocean
Del Fuoco
(Antigony Records)
post-rock, post-metal, noise, drone, post-core, atmospheric metal, instrumental rock, darkwave, doom
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Atmosfere marziane intrise di brace e cenere, monolitiche processioni metalliche dal passo sacrale, ronzii ambientali in background, tonalità epiche e drammatiche, il rumore ascetico dell’oceano e l’intensa profumazione del fiore mediterraneo Helichrysum (noto anche come “fiore immortale”) ad alleviare il senso di soffocamento.
Un insieme di sconfinati territori post-apocalittici doom si intrecciano nel fervore delle visioni spazio temporali “Nolaniane”, ribadendo quel dualismo simbolico che, da sempre, accomuna il potere cosmico dell’acqua e quello esoterico del fuoco.
Dopo cinque anni di pausa, il quintetto milanese post-rock strumentale Threestepstotheocean torna sulle scene con il sequel del precedente full-lenght Migration Light, conferendo continuità a quell’epos strumentale e viscerale all’interno dei 40 minuti del nuovo album Del Fuoco, release in uscita per Antigony Records il prossimo 4 settembre ed anticipato dai singoli Fiori Immortali e Notte In Pieno Giorno.
La band meneghina (Andrea Sacchetti, chitarra, Davide Logrieco, batteria, Francesco Tosi, tastiere, Giacomo Rogora, basso, Alessandro Galli, Live Sound), già al quinto capitolo della propria carriera discografica, ha trasformato l’energia cinetica della migrazione in energia termica, in fuoco. Chiave importante del pensiero eracliteo, per il quale tutto ha origine e fine nel fuoco.
Tre passi verso un nuovo orizzonte, verso l’utopia che fa muovere l’essere umano, dove il vento soffia sul fuoco della prospettiva evoluzionistica, in un perimetro mistico di natura kammerspieliana.
Le sette tracce de Del Fuoco scandiscono composizioni caleidoscopiche lente ed impetuose, transitando riff metal asfissianti come fiamme ossidriche attraverso un pathos atmosferico in crescendo, andando a delineare la cornice malinconica e darkwave di landscapes post autunnali, mescolando posizioni antinomiche come notte e giorno, luce e oscurità, intrappolate in una stanza senza finestre sul mondo esterno.
L’ascolto si inerpica, dunque, su imponenti muri sonori, dissolvenze catartiche ed archi strumentali gotici, finendo per abbandonarsi a ritmiche dilatate, dense, distorte, travagliate e mutevoli, che conducono a realtà di riferimento del genere post-rock e post-metal quali Russian Circles, Cult of Luna, God Is An Astronaut e Mogwai.
Il fuoco interiore. Il sistema immunitario e l'origine delle malattie
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