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Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra: Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything

Inutile cercare di avvicinarsi a Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything se non ha si hanno tempo e spirito adatti. Ma per fortuna anche se ci distraiamo un attimo i Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra sono subito pronti a prenderci a ceffoni in piena faccia e a sballottarci emotivamente da una parte all'altra

Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra

Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything

(Constellation)

noise, art-rock, indie rock, post-rock

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[youtube id=”pFm0K7GubUY” width=”620″ height=”360″]

recensione-Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra- Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything(Ri)messa in soffitta la reunion dei Godspeed You Black Emperor, Efrim Menuck e i suoi Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra tornano con Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything, disco “politico” sin dal titolo, seppure stavolta si combatte per qualcosa di (forse) meno ideologico che nei dischi precedenti.

La vocina che si sente all’inizio dell’album, in apertura di Fuck Off Get Free (For The Island Of Montreal), dice: “We live on the island called Montreal and we make a lot of noise because we love each other”; è Ezra, 4 anni, figlio di Efrim Menuck, e a lui è affidato il manifesto programmatico di questo disco, quasi a voler reclamare l’innocenza delle sue intenzioni.

Non cambia tantissimo la miscela sonora dei Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra in questo nuovo capitolo della loro eccitante avventura musicale, ma è efficace come e più di sempre: un blues malato travestito da post-rock (ma la cui estetica pura è stata stavolta messa da parte), intrusioni arty, disdegno (ovviamente) per la forma canzone, amore per i tempi lunghi e – stavolta – ulteriori dissonanze chitarristiche, quasi noise, a spazzare via alcune dilatazioni sonore del passato. Proprio il noise annunciato dal bambino all’inizio dell’abum: ci aveva avvisato, mica possiamo dire di no.

In Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything i violini diventano disturbanti quanto le chitarre, e comunque tutto l’album è un continuo ottovolante di emozioni, suoni e atmosfere che sfiorano il metal (Fuck Off Get Free), giocano col blues acustico ma si prendono subito una rivincita a base di rabbia ed energia (Austerity Blues), via via per arrivare a quella che, a conti fatti, è una specie di celebrazione dell’apocalisse.

Inutile cercare di avvicinarsi a Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything se non ha si hanno tempo e spirito adatti. Solo per fare un esempio, i primi due brani contano da soli quasi trenta minuti, ma per fortuna anche se ci distraiamo un attimo i Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra sono subito pronti a prenderci a ceffoni in piena faccia e a sballottarci emotivamente da una parte all’altra.

Un disco così si definisce con una parola sola: capolavoro.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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