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The Shifty Split: recensione di Only After

Only After è il concept album di The Shifty Split, progetto dell’artista eporediese Renato Elia difficile da incasellare in un genere specifico.

The Shifty Split

Only After

(Brutture Moderne)

alternative, sperimentale

_________________________

Only After è la nuova fatica discografica di The Shifty Split, progetto del piemontese Renato Elia, operativo sulla scena musicale italiana da oltre vent’anni. Dopo un primo disco ufficiale e altre autoproduzioni, l’artista ha rifondato la sua squadra di musicisti alla quale ha affidato la realizzazione di queste nove tracce, difficili da incasellare in un genere musicale, ma guidate da un unico fil rouge.

Only After è infatti un concept album sulla storia di Alexandre Maurius Jacob, anarchico e criminale francese che con i furti ai ricchi borghesi finanziava il suo movimento anarchico, nonché ispiratore del personaggio di Arsenio Lupin. L’obiettivo è quello di riportare alla luce la vita non di un eroe, ma di una figura coraggiosa, che ha tentato di dare il proprio contributo per cambiare le cose. In un immaginario parallelo con la società odierna, Marius diventa “un piccolo antidoto per affrontare il caos in cui viviamo”.

Dal punto di vista musicale, questo caos moderno si traduce in nove pezzi tra il minimale e l’elettrico, lo sperimentale e l’acustico, psichedelici quanto basta, quasi impossibili da imbrigliare nei canoni (più o meno) classici, e proprio per questo originali. La voce di Renato, sempre effettata, suona distante, quasi fosse un narratore esterno, la voce fuori campo di una storia che si racconta più con i suoni che non con le parole. Suoni vintage e ricercati, che risentono molto della musica britannica, dai Beatles in avanti, e che ci portano a spasso tra scenari acustici, atmosfere lo-fi e paesaggi orientaleggianti.

Only After è un album interessante, che convince soprattutto in virtù del suo personale e coerente genere/non genere, ricco di suggestioni e fascino.

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Simona Fusetta
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