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The Horrors: recensione di Night Life

Night Life è l'album che segna il ritorno - ll grandissima - dei The Horrors. Profondamente emotivo e con un sottotesto politico, l'album rappresenta un viaggio attraverso la gamma completa di emozioni dark.

The Horrors

Night Life

(Fiction Records)

darkwave, industrial rock

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Nel panorama musicale contemporaneo, dove la maggior parte degli artisti si preoccupa di creare hit allineate agli algoritmi dei servizi di streeaming e alle tendenze TikTok, The Horrors rappresentano un caso studio di band in continua metamorfosi che ha scelto di seguire la propria visione artistica senza compromessi. Il loro ultimo LP Night Life segna un ritorno alle loro radici più oscure, ma con una maturità sonora che dimostra quanto il loro DNA creativo sia in grado di evolversi.

Night Life rappresenta un perfetto case history di band che, dopo aver sperimentato diversi sound durante il proprio percorso creativo, ritorna alla propria essenza con una consapevolezza rinnovata. A differenza dei loro ultimi lavori, caratterizzati da synth in primo piano e chitarre ricche di pedali, questo nuovo album si immerge nell’oscurità con linee di basso profonde e ossessive, batterie processate e la voce baritonale di Faris Badwan.

La tracklist si apre con Ariel, un brano di cinque minuti che assolve perfettamente il compito di far immergere l’ascoltatore in quella che sarà l’esperienza d’ascolto: strutture non convenzionali che si trasformano in un climax di elettronica astratta con un sound design ricercatissimo, il tutto immerso in atmosfere scure e dense come la pece.

Si prosegue con Silent Sister, brano infettato da glitch e da tentazioni industrial. The Silence That Remains è il brano più riuscito dell’album, la perfetta fusione tra basso e drumming, ipnotici quanto basta a sostenere l’esperienza cinematica sovraccarica di textures che ci lascia piacevolmente intrappolati in uno spazio-tempo dalla percezione alterata.

Le tentazioni industrial rifanno capolino in Trial By Fire, mentre in The Feeling Is Gone la band esplora sonorità più angeliche, seppure con sottotoni sinistri; sembra una contraddizione in termini, ma vi assicuro che il giochino funziona a meraviglia.

L’album rappresenta un viaggio attraverso la gamma completa di emozioni dark: dal lutto alla disconnessione, dai momenti di terrore a quelli di speranza fugace. Il mix engineer Yves Rothman ha creato uno spazio sonoro che sembra espandersi e contrarsi come polmoni che collassano, con la voce di Badwan che fluttua nell’etere.

Impossibile non leggere in filigrana il sottotesto politico dell’album, influenzato dalle origini palestinesi del frontman e dalla situazione geopolitica attuale – un elemento che aggiunge ulteriore profondità emotiva a brani come il già citato The Silence That Remains, vero apice emotivo dell’intero album.

Per una band con una carriera ventennale, seppure costellata da alterne fortune e da diversi cambi di line-up, questo sesto full-length rappresenta un capitolo artistico notevole. Night Life è un album che riporta The Horrors agli onori delle cronache, dimostrando che la band ha ancora la capacità di reinventarsi rimanendo fedele alla propria identità.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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