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The Cure: recensione concerto Primavera Sound, Barcellona, 1 giugno 2012

Colossali, monumentali, immensi: sono i primi tre aggettivi che vengono in mente per i Cure dopo un concerto così, in grado di soddisfare sia gli amanti del lato più solare di Robert Smith, sia quelli per cui la notte non è mai abbastanza scura. Guarda il video live

The Cure

Primavera Sound

Barcellona, Parc del Forum, 1 giugno 2012

live report

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The-Cure-03-Eric-PamiesRecord storico di presenze (42.000 persone) in un solo giorno al Primavera Sound e relativo sold out per il ritorno sulle scene dei Cure.

Non c’è un album da promuovere, la formazione è di nuovo rimaneggiata (Robert Smith, Simon Gallup, Jason Cooper, Roger O’Donnell e Reeves Gabrels alla seconda chitarra, già attivo con David Bowie e fatto entrare dopo i saluti del pubblico alla band da ingresso secondario), ma – semmai ce ne fosse bisogno – i Cure sono qui a ricordare a tutti che sono dei giganti e che la loro musica conserva una stretta attualità.

Quella di Barcellona è la seconda data del Summercure tour; avevamo dato una sbirciatina alla scaletta del Pinkpop e non ci eravamo nascosti una certa preoccupazione. E invece…

E invece i Cure hanno suonato quasi tre ore, di fatto paralizzando/penalizzando il Forum e i concerti che si sarebbero dovuti svolgere più o meno in contemporanea, in parte riprogrammati ma comunque saltati per chi ha deciso di seguire fino in fondo Robert Smith e soci (Codeine, Dirty Three, Napalm Death e altri).

Ma soprattutto i Cure ci hanno regalato alcune perle raramente ascoltate dal vivo o non suonate on stage da venticinque anni (Fight).

A un inizio piuttosto classico con l’accoppiata Plainsong + Pictures of You, segue una parte che premia l’aspetto più pop della band. Ma ben presto arrivano le sorprese. Play for Today è proposta in un arrangiamento che la rimaneggia parecchio, A Forest si conclude con Robert che improvvisa un giro di chitarra e canta gli auguri di compleanno a Simon e, subito dopo, dall’immenso repertorio dei Cure rispunta Bananafishbones, che fa riprendere punti al tastierista O’Donnell, protagonista dell’unica sbavatura di tutto il concerto (su In Between Days aveva anticipato un giro di tastiera).

Per fortuna le mediocri Mint Car e Wrong Number (soprattutto quest’ultima) vengono parecchio irrobustite dai nuovi arrangiamenti, mentre la versione di stasera di Want lascia apprezzare il prezioso lavoro di Cooper alla batteria.

Il primo bis è un colpo al cuore: The Kiss, If Only Tonight We Could Sleep e Fight (quest’ultima con Gallup scatenato) sono un terremoto emotivo capace di mandare in pura estasi.

Lovecats, Caterpillar e Just One Kiss sono fra le sorprese del secondo – lungo – encore, in cui spunta anche la prescindibile Sleep When I’m Dead (comunque il brano meno peggio di 4:13), per lasciare poi i saluti finali nel più classico dei modi: Boys Don’t Cry.

Colossali, monumentali, immensi: sono i primi tre aggettivi che vengono in mente per i Cure dopo un concerto così, in grado di soddisfare sia gli amanti del lato più solare di Robert Smith, sia quelli per cui la notte non è mai abbastanza scura.

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The Cure – tracklist / scaletta concerto Barcellona, Primavera Sound, 1 giugno 2012

  • Plainsong
  • Pictures of You
  • High
  • The End of the World
  • Lovesong
  • Push
  • In Between Days
  • Just Like Heaven
  • From the Edge of the Deep Green Sea
  • The Hungry Ghost
  • Play for Today
  • A Forest
  • Bananafishbones
  • Lullaby
  • The Walk
  • Mint Car
  • Friday I’m in Love
  • Doing the Unstuck
  • Trust
  • Want
  • Wrong Number
  • One Hundred Years
  • Disintegration

Encore:

  • The Kiss
  • If Only Tonight We Could Sleep
  • Fight (First performance since 1987)

Encore 2:

  • Dressing Up (First performance since 1996)
  • The Lovecats
  • The Blood
  • The Caterpillar
  • Close to Me
  • Just One Kiss (Live premiere)
  • Let’s Go to Bed
  • Sleep When I’m Dead
  • Why Can’t I Be You?

Encore 3:

  • Boys Don’t Cry
P.S.: Robert Smith aveva in bella mostra, sulla sua chitarra, la scritta 2012: Citizens Not Subjects, una chiara presa di posizione politica che dovrebbe fare riferimento alla pubblicazione dell’Institute for Social Policy and Understanding.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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