The Bravo Maestros
Keep It Simple Stupid!
(Vina Records)
pop, garage, psichedelia
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L’invito è a farla semplice, e i biellesi Bravo Maestros lo mettono in pratica, più o meno alla lettera.
Semplice la formazione, che prosegue la nobile tradizione dei trii, ribadendo il principio del ‘numero perfetto’.
Semplice, soprattutto la formula: power pop è la formula usata da loro stessi per definirsi e definire le undici tracce che vanno a comporre la loro prima prova sulla lunga distanza.
Lo sguardo è agli anni ’60, spensierati e un filo sguaiati, nei quali tra una ballatina e l’altra ci si divertiva a sperimentare, per ‘vedere l’effetto che fa’, più o meno incuranti delle conseguenze.
A svariati decenni di distanza, non si può fare troppo finta che il tempo non sia passato ed ecco che la band piemontese da un lato colora queste ‘canzoncine’ di una corposa dose di sferragliamenti garage e dall’altro la butta su certe derive psichedeliche, a tratti ‘cosmiche’, certo senza mai partire per la tangente, ma ampliando la ‘gamma cromatica’ dei pezzi.
Quello di Keep It Simple, Stupid! finisce così per essere un pop caracollante, sghembo, che in parte mantiene la ‘forma’, ma d’altro lato cerca di uscirne, con l’impressione che l’obbiettivo sia quello di non prendersi mai troppo sul serio.
Si canta e si suona di vita vissuta, in misura minore di ‘massimi sistemi’, si finiscono per affrontare anche temi seri, ma sempre con un sorriso magari amaro, più spesso con un ghigno sardonico, si finisce per omaggiare i Beatles con una Lucy che, complici i tempi, ha perso per strada i suoi diamanti, ma forse è ancora lassù a sguazzare nel cielo.
Pur coi loro suoni vintage, The Bravo Maestros ci regalano una ventata di aria fresca, con una leggerezza di cui nei tempi attuali si avverte un gran bisogno.
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