The Boomers
Fast Bulbous
(Cd, Autoproduzione, 2008)
punk-rock
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Ma quale inglese, quale matematica. Il vero linguaggio universale è il rock’n’roll, su questo non ci piove. Da Londra a Milano, da New York a Roma, il rock, se fatto bene, con la sua rabbia, la sua ribellione, la sua durezza, ha un messaggio comprensibilissimo da tutti.
Prendete i The Boomers, per esempio: tre ragazzi romani, che come gruppo nascono nel 2004.
Il loro album si chiama Fast Bulbous, ed è pieno zeppo di accordi grezzi, di rantoli cacofonici e di parole incazzate, condensati in nervosi fraseggi punk-rock, figli del sound più maledetto degli anni Settanta.
Nonostante l’impostazione di fondo randagia e sporca, i The Boomers riescono a sublimare lo spirito duro della loro musica attraverso dignitosi ricami blues (nell’uso dell’armonica di War, o nella voce acida del vocalist Marco Marraccini che in qualche passaggio si addolcisce di toni languidi, come nella cover di The End dei Doors). Ma l’anima dell’album rimane la stessa: la rabbia è uguale, solo si tramuta in dolente malinconia.
Di guizzi divertenti però ce ne sono in abbondanza: la riuscitissima cover di Glad to See You dei Ramones, Life Surfer, con una chitarra esagerata, e Antirave vertiginosa e roboante.
The Boomers convincono subito con questo bel disco diretto ed energico, che ti sbatte in faccia una gran carica di rabbia violenta. Rabbia davvero inequivocabile e chiarissima a tutti.
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