The Black Heart Procession
Six
(Cd, Temporary Residence)
american gothic, slowcore
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Ci sono delle cose che non cambiano. Mai. O quasi. Per fortuna. L’odore del caffè la mattina appena svegli, il potere romantico di un chiaro di luna, le suggestioni notturne che solo la musica sa dare. E i Black Heart Procession.
Dopo la parentesi di The Spell e di Amore del Tropico, i “nostri” hanno ripreso a chiamare i loro dischi in sequenza numerica. Six è loro sesto lavoro, appunto.
Arriva proprio in concomitanza con al ripresa dell’attività di Pall Jenkins (chitarra e voce) con i Three Miles Pilot, ma ora siamo qui per parlare della più oscura band di San Diego.
Six riprende le atmosfere del capolavoro dei BHP, 2. E, come l’album di allora, arriva dritto ritto al cuore, come un potente veleno che agisce lentamente, lasciandoci tramortiti ma con una piacevole sensazione addosso.
Tobias Nathaniel, da qualche anno trasferitosi per ragioni di cuore a Portland, dove si diletta in una band meta che non abbiamo mai avuto il piacere di ascoltare, è in grandissima forma: il suo piano passa da semplice accompagnamento atmosferico a vero e proprio strumento magico in grado di incantare anche i cuori più impietriti.
Pall, dal canto suo, fa lavorare la sua chitarra ora al servizio delle tenebrose atmosfere create da un basso cupo come non mai, ora per creare atmosfere quasi pop e ora per dei suoni grattugiati destinati ad essere la colonna sonora della prossima notte di insonnia (Suicide, che potrebbe essere cugina di qualche canzone dei dEUS).
Quella dei BHP è un’estetica fatta di ritmi rallentati, di pene d’amore, di atmosfere ora tese e ora rarefatte, osando dove forse Nick Cave non oserà mai.
Ospiti vari si cimentano con violino e tastiere, ma Pall e Toby insieme sono in grado, da soli o con la collaborazione di chiunque, di produrre canzoni e atmosfere irripetibili.
Bentornati, Black Heart Procession. I nostri cuori avevano proprio bisogno (ancora una volta) di voi.
P.S.: Six è rimasto nel cassetto per un anno, impantanato nel fallimento della Touch & Go; ora vede la luce (ops.! il buio) per merito delle sempre attenta Temporary Residence, che via via si sta smarcando dalla sua vocazione post-rock. I BHP saranno in tour in Italia a dicembre, per una serie di concerti che ha già il sapore dell’evento.
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