The Alps
III
(Cd, Type, 2009)
alternative, ambient
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È una lavorazione sofisticata,sono tante le influenze musicali tradotte dallo stomaco ai brani.
Si gioca di virtuosismi, su lamentevoli odi,è come catapultarsi in più di mille colori, mille spazi, mille paesi: III dei The Alps è un cd intrinseco in ogni sua fattezza, tanto che viene tratteggiato con eleganza di poi.
Imparare a riconoscere se stessi, è trovare confidenza con il proprio corpo, con il proprio principio immateriale, per leggersi in completa armonia con l’ambiente.
III è un Cd pudicamente fatto di estensioni musicali diverse, perché ogni utensile della musica demarca il suo esordio, i violini che parlano di turbinii sconvolgenti, chitarre paradossalmente fluttuanti, ognuno dei componenti musicali cantano e parlano attraverso lo stordimento dei loro vibrati, cioè si impersonificano.
Amanha Praia è il brano del ritorno alla fanciullezza in cui i carion e la chitarra ne commentano la spensieratezza. Cloud one è il momentoin cui l’uomo si concede alla sua ascesa verso l’altro, è il pezzo della consapevolezza. Labyrinths è il brano dell’incontro, dell’unione, della scoperta. Into the breeze è il pezzo in cui riconosciamo la voglia di andare oltre, in cui tutto è ancora una dolcissima sorpresa, è il brano della continuazione.
III dei The Alps è un album soave, da tenere sempre a portata di mano, qualora si ha voglia di un recondito viaggio nella nostra mente, verso quei sentori annebbiati che cercano solo di essere rispolverati.
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