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Telekinesis

Suoni caldi e ballate vintage per un album spensierato che porterà pennellate estive nel vostro autunno!

Telekinesis

Telekinesis + Coast Of Carolina EP

(Cd+Ep, Morr Music)

indie rock

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telekinesisAl nome Telekinesis, si abbina solamente quello di Michael Lerner, originario di Seattle, coadiuvato nei live da Chris Staples alla chitarra, David Broecker al basso e Jonie Broecker al basso e tastiere.

Al loro esordio i Telekinesis propongono un melting pot di sonorità che riporta a nomi classici come Beatles e Beach Boys e a meno classici quali The Shins, Belle & Sebastian e Badly Drawn Boy.

L’album omonimo inizia proprio con Rust, che pare giungere direttamente dal repertorio del ragazzo disegnato male e prosegue con Coast Of Carolina, uno dei brani migliori dell’album che parte come fosse suonata su una spiaggia davanti al falò e cresce diventando un vero e proprio anthem indie !

Con la traccia 3, Tokyo dovrete essere pronti a  canticchiare tutto il giorno il delizioso ritornello “I I I went to Tokyo” che non vi uscirà più dalla testa. Sullo stesso piano pure la seguente Look To The East seppure meno immediata.

Awkward Kisses porta circa due minuti di ammaliante suono vintage. Dopo la trascurabile Foreign Room troviamo un altro pezzo da novanta, Great Lakes, musicalmente eccelsa.

Il pop trasognante di Imaginary Friend introduce ad All Of Sudden, uno dei pezzi più allegri dell’album, caratterizzato da handsclap  e soprattutto da un riff di chitarra che induce alla festa.

Calling All Doctors riporta alle atmosfere del brano d’apertura mentre la conclusiva I Saw Lightning è una splendida ballata acustica che vi farà pensare alla quiete dopo il temporale.

Abbinato all’album c’è l’EP Coast of Carolina che ripropone il brano omonimo come se l’avessero suonato gli MGMT, così come Plankton che pare giungere direttamente dal repertorio dei newyorkesi di Oracular Spectacular. We Talk Thru Satellites è un minuto scarso di delizia acustica con un fischiettare che rimanda a scenari bucolici, mentre con One Step Forward torna un suono energico che ci conduce all’ultimo brano Creaking In The Floorboards aperto da un coretto che vi farà lo stesso effetto di Tokyo.

Un esordio molto promettente questo dei Telekinesis che, seppure pescando suoni e atmosfere dal passato e non proponendo nulla di nuovo, diverte e fa venire voglia di premere nuovamente il tasto start una volta giunto alla fine. Non sempre innovare vuol dire proporre qualcosa di interessante e i Telekinesis dimostrano proprio che si può portare una ventata d’aria fresca seppure con un genere ormai attinto a piene mani da molte indie band.

www.myspace.com/telekinesismusic

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Fabio Busi
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