Æsthetic Will: la recensione di What Do You Say?

What Do You Say? è il nuovo EP degli Æsthetic Will. Tra pulsioni post-punk e trasognato shoegaze il combo milanese manifesta la propria volontà estetica.
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What Do You Say? è il nuovo EP degli Æsthetic Will. Tra pulsioni post-punk e trasognato shoegaze il combo milanese manifesta la propria volontà estetica.
In una retrospettiva anni '80 e '90 alla quale sembra quasi impossibile sottrarsi oggigiorno, i Ladytron, con il nuovo album Time's Arrow, modellano e distillano la propria materia stilistica all'interno di stratificate melodie downtempo in salsa synth vintage.
Gli australiani Flyying Colours in Italia sono - purtroppo - ancora un segreto ben custodito. Il loro ultimo omonimo disco è per gli amanti dello shoegaze più psichedelico, ma riserverà sorprese anche ai più curiosi in generale.
L’album d’esordio dei Kodaclips è una produzione che mescola sapientemente shoegaze, post-rock e suoni anni ’90.
Per gli amanti dei Belle And Sebastian e degli Slowdive, una raccolta di inediti degli estoni Pia Fraus dal periodo dell'esordio fra il '98 e il 2000. Un'ottima occasione per (ri)scoprire questa band.
Gli shoegazers svizzeri Sofsky mandano alle stampe il loro album d'esordio omonimo: un mix tra elettronica e rock che rievoca suoni e atmosfere vintage di rimando new wave british.
Un drappello di voci femminili alla corte dei Beauty in Chaos. Il nuovo album, Behind the Veil, veleggia tra ballad sognanti e atmosfere rarefatte.
Con il nuovo album Nothing To Expect, la band partenopea Stella Diana rievoca le linee guida spirituali e somatiche della musica dark e le atmosfere oniriche della corrente shoegaze.
Il duo dream pop Beach House manda alle stampe il suo ottavo album Once Twice Melody: un corposo volume di contaminazioni eterogenee in cui le manipolazioni elettroniche fanno da filo conduttore emotivo tra i diciotto episodi della release.
A distanza di cinque anni dall'EP d'esordio, la band emiliana Balto pubblica il suo primo album: un rock di provincia autobiografico che, da un lato, si rifà a quel sound emo-power e shoegaze di marca anglofona, e dall'altro rievoca la ormai consolidata formula indie-rock tricolore.
L'invalicabile wall of sound degli A Place to Bury Strangers torna a stordire il mondo. See Through You è un compendio di noise, shoegaze e industrial stipato nel consueto scrigno alt-rock.
I Modern Stars con Psychindustrial esplorano la psichedelia mischiandola con uno shoegaze di gusto e raffinato, senza ricadere nei soliti cliché del genere.
Sono tornati gli Amusement Parks on Fire: An Archaea è vita e morte, libertà e catarsi, cieli stellati e bufere ingestibili, un disco fresco e godibilissimo.
She è il nuovo lavoro dei Sorry, Heels. Il duo si accosta ad un sound più elettronico, costantemente in bilico tra atmosfere darkwave, deflagrazioni shoegaze, intuizioni EMB e dream pop.
You, Nothing: i quattro giovani shoegazers mettono in mostra una freschezza e un impatto emozionale e cromatico decisamente efficace.