Violent Scenes: recensione di Rebirth

Con Rebirth i Violent Scenes continuano la loro discesa in territori sognanti e spigolosi: per gli amanti del genere post-rock, questo è un disco da prendere senza indugi.
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News e recensioni di artisti e dischi post-rock.
Con Rebirth i Violent Scenes continuano la loro discesa in territori sognanti e spigolosi: per gli amanti del genere post-rock, questo è un disco da prendere senza indugi.
Con il nuovo album Nothing To Expect, la band partenopea Stella Diana rievoca le linee guida spirituali e somatiche della musica dark e le atmosfere oniriche della corrente shoegaze.
I Black Country, New Road continuano ad alimentare il loro processo evolutivo con la realizzazione del secondo album Ants From Up There: un sound globale che mescola post-rock, musica classica, folk acustico e contaminazioni klezmer.
A 6 anni di distanza dall'ultimo lavoro tornano gli abruzzesi Oslo Tapes con lo space/post rock del loro ØR. Per amanti dei Mogwai.
La band neoprogressive britannica The Pineapple Thief manda alle stampe Nothing But The Truth: un album multiformato che abbraccia parte del repertorio includendo, per la prima volta dal vivo, brani estratti dal precedente Versions Of The Truth.
I Giardini di Mirò tornano con Del Tutto Illusorio: un saliscendi emozionale e sinusoidale fatto di sperimentazioni scavate nella roccia, un trip evocativo che trova la band in stato di grazia.
La progressive metal band inglese Tesseract rilascia la registrazione del suo show, intitolato Portals, trasmesso in live streaming a dicembre 2020 dai Lite Up Studios in Inghilterra.
Per gli amanti del post metal e delle contaminazioni fra post rock e psichedelia ecco Cargo Cult, primo album dei pugliesi Turangalila. Imperdibile!
L'insolito trio Repetita Iuvant si definisce post-postista e l'EP 3+1 profuma di noise, post-rock e psichedelia.
I Rædsel raccolgono la sensibilità stilistica del progressive rock, il dinamismo impetuoso e percussivo del post-metal, la psichedelia trance dello space rock e l'elettronica lounge-ambient di Brian Eno.
Quello di Anamorfosi degli Alan+ è un impervio viaggio introspettivo che si fa soundtrack dell'alienazione urbana, nel tentativo di porre l'accento sull'anatomia etologica della società contemporanea.
I When Waves Collide con Chasm rafforzano e polarizzano contrasti e stati d'animo, evocando le correnti sotterranee del ventre sonoro del post-rock internazionale.
Kibeho degli Iqonde è una grandine di suoni math rock, al cui interno s'alternano ritmiche serrate, beat granitici, distorsioni dissonanti e atmosfere dilatate.
Ocean di Andrea Mainini è un disco strumentale di puro post rock, con connotati blues che non mancano e atmosfere molto da colonna sonora anni 70 (film polizieschi, tanto per essere chiari).
Gli Hope At The Bus Stop con And A Thousand Other Things fanno la spola tra i solchi delle radici folk-rock, i sentieri introspettivi e bucolici dell'alt-rock statunitense contemporaneo e la musica West Coast anni '70.