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Swashbuckle: Back to the Noose

I pirati sono in agguato! Direttamente dagli USA, un concentrato di potenza thrash allo stato puro unito a liriche che sembrano uscite direttamente dall'Isola del Tesoro...

Swashbuckle

Back to the Noose

(Cd, Nuclear Blast)

thrash metal

[starreview tpl=16]

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swashbuckle_backtothenooseAttivi dal 2005 giungono al secondo full-lenght gli statunitensi Swashbuckle, band che balza all’0cchio più per l’immaginario a cui fa riferimento, decisamente bizzarro e anticonformista in virtù del genere proposto, che per la propria musica.

Il terzetto originario del New Jersey infatti lega la propria proposta all’immaginario “piratesco” degno dei migliori Running Wild dei bei tempi che furono.

Dal punto di vista musicale (che poi è il più importante), i nostri ci propongono un thrash metal che aldilà della provenienza strizza più l’occhiolino a sonorità europee che prettamente stelle e strisce. Se cerchiamo una band che maggiormente si può adattare agli Swashbuckle in quanto a paragone, possiamo certamente scomodare i Tankard vuoi per le sonorità vuoi anche per la già descritta attitudine istrionica di Admiral Nobeard (basso e voce) e compagni.

Per il resto dunque decisamente nulla di nuovo sotto al sole, parliamo del solito prodotto preconfezionato made in Nuclear Blast, dunque suoni pulitissimi, minima attenzione al particolare, ma in fin dei conti un sound che non lascia nulla di particolare all’ascoltatore, troppo piatto, troppo derivativo, benchè accattivamente e ben fatto.

A tutto questo davvero poco o nulla aggiungono alcune inflessioni più particolari, che tentano più che altro di portarci anche concettualmente nello scenario piratesco tipo, come in Cloudy with a Chance of Piracy dove fanno addirittura capolino le maracas.

Già detto della produzione cristallina (del resto curata da “Bumblefoot” chitarrista dei Guns e fan di lusso della band…) ma per il resto c’è davvero ben poco da parlare.

L’album si trascina via per 41 minuti tra ventuno brani dal minutaggio esiguo, ma malgrado tutto dopo i primi sei-sette brani questo Back to the Noose sembra aver già detto tutto, un elemento che gioca decisamente a sfavore di un album che comunque dopotutto si fa ascoltare, con qualche appunto di troppo, con i già descritti difetti certo, ma tutto sommato ordinario.

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