Swanz The Lonely Cat
Macbeth
(Toten Schwan, EEEE)
drone music, elettronica, experimental
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Macbeth di Swanz The Lonely Cat è un’opera audace e inusuale che si distingue per la sua originalità e l’unicità della sua impostazione.
Siamo alle prese con un album cerebrale e ipnotico, dalle tinte oscure e apocalittiche, una trasposizione musicale della tragedia shakespeariana Macbeth in chiave drone music, sperimentale, con ombre indie folk e con infezioni di blues primordiale.
Luca Swanz Andriolo, già noto come frontman e anima dei Dead Cat In A Bag, si cimenta con la tragedia shakespeariana mischiando completamente le carte rispetto alla sua precedente cifra stilistica.
Questa seconda prova in solitario è talmente personale che Swanz scrive, arrangia, suona, produce, registra e mixa senza altri interventi, con una maniacale ricerca di suoni, prodotti in studio e/o campionati con chissà quali marchingegni.
Il disco si compone di due lunghe suite, rispettivamente di 28 e 25 minuti circa. La prima, A Walking Shadow, suddivisa in dodici frammenti che si dipanano senza soluzione di continuità, richiama nel titolo una delle più celebri frasi del Macbeth.
L’atmosfera è angosciosa, raggiunta attraverso un uso assai funzionale dell’elettronica e a volte spezzata da nevrotici riff di chitarra distorta.
La voce di Swanz, che a volte compare recitando brevi brani tratti dalla tragedia, contribuisce ancor più al clima di angoscia che caratterizza tutto il disco, in cui il senso di attesa dell’imminente tragedia la fa da protagonista.
Macbeth di Swanz The Lonely Cat è un’opera coraggiosa, inusuale, sperimentale senza mai perdere di godibilità, musica per il cervello, non certo per la pancia, che in un batter d’occhio trascina l’ascoltatore in un viaggio alla vigilia dell’apocalisse.
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