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Subsonica: recensione concerto del 13 aprile 2024, Inalpi Arena, Torino

I Subsonica chiudono trionfalmente la prima tranche del tour promozionale di Realtà Aumentata con l’abbraccio sincero e affettuoso del pubblico della loro città. Ecco come è andato il concerto di Torino.

Subsonica

Inalpi Arena, Torino, 13 aprile 2024

live report

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Non sono stati giorni facili per i Subsonica quelli che hanno preceduto la data all’Inalpi Arena, quella che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere una grande festa celebrativa di questa prima (e di successo) tranche del tour promozionale di Realtà Aumentata, l’abbraccio della famiglia nella città natale, dove tutto è nato verso la metà degli anni ’90. Ma sfortunatamente il tragico evento che ha segnato il concerto di Firenze ha portato con sé pesanti strascichi e sabato più che mai il calore del pubblico dell’amata Torino era chiamato a fungere da balsamo lenitivo, a cui aggrapparsi per portare a casa una performance degna di questo nome.

Grande festa alla corte sabauda sabato 13 aprile: il derby Torino – Juventus nel tardo pomeriggio ha animato la zona dello stadio Olimpico confinante con l’Inalpi Arena e ritardato anche un pochino l’inizio del concerto, slittato alle 21.30. L’atmosfera che si respira dentro e fuori il palazzetto è gioiosa, complice anche il pareggio delle due formazioni casalinghe, e la gente che prende posto si gode l’attesa scrutando il futuristico palco e pregustando le meraviglie preannunciate nelle interviste in termini di visual e di piattaforme che porteranno i membri della band a diverse altezze in varie momenti del live (con buona pace del povero Max Casacci che soffre di vertigini).

Intorno alle 21.30 le luci in sala si spengono, si accendono gli schermi davanti e dietro il palco, cadenzando l’intro di Cani Umani: i Subsonica prendono posto dietro alle grate per cantare il brano che apre la loro ultima fatica discografica, accolta con grande plauso sia dai fan che dalla critica. Un intro davvero efficace, nonostante il pezzo sia dark e oscuro, che lascia spazio a una serie di estratti dal loro decimo disco. Mattino di Luce e Pugno di Sabbia sono già delle hit da cantare e ballare, anche grazie ai frequenti passaggi in radio di cui hanno goduto i due primi singoli. Africa Su Marte chiude il quartetto dedicato alle novità e il concerto prosegue con i grandi classici: da Cose Che Non Ho a Veleno, da Aurora Sogna a Liberi Tutti, in un crescendo che raggiunge il suo climax con La Glaciazione, Discolabirinto e Nuvole Rapide, il pubblico è preso in un vortice di musica, sudore e felicità che non lascia nemmeno il tempo di prendere fiato.

Dopo circa una dozzina di brani, ecco finalmente un momento di pausa con sonorità dai bpm più lenti, come Missili e Droni, la sempre emozionante Dentro I Miei Vuoti e un ripescaggio d’annata come Giungla Nord, dedicata alle nebbie che in passato avvolgevano massicciamente le realtà del nord Italia.

Ogni pezzo è un’occasione per raccontare un po’ di storia del quintetto piemontese, legato a doppio filo con questa città che è cresciuta e mutata con loro e che si sta ritagliando un ruolo sempre più preponderante nel panorama internazionale. I ragazzi non perdono occasione per sottolineare il loro legame con Torino e con il pubblico di casa, stasera più importante che mai, come ricorderà Samuel con la voce rotta dall’emozione e come faranno Boosta e Max a più riprese. Come in occasione di Il Cielo Su Torino, durante il quale fa la sua incursione Ensi, primo ospite della serata, nonché amico e collaboratore dei Subsi. Anche se io, da vera boomer, quando ascolto questo brano non posso fare a meno di pensare a Cantieri su Torino, pregevole cover dei concittadini Fratelli Sberlicchio.

Sul palco è un continuo alternarsi di ospiti: prima Fabio Celenza con alcuni dei suoi monologhi che lo hanno reso celebre in rete e poi di nuovo Ensi e Willie Peyote per Scoppia La Bolla, performance corale alla quale seguirà Numero Uno, cover dello stesso Ensi (e il momento boomer continua nella mia mente, ripensando a quando Subsonica e Linea 77 si gemellavano per eseguire 66 Diabolus In Musica) e Aspettando Il Sole di Neffa.

Nessuna Colpa, accompagnata dai visual del collettivo torinese High Files, non sembra avere la spinta che avrei immaginato dal vivo. Ma è questione di un attimo prima che la serata riprenda l’energia degli inizi e volga alle battute finali: Il Diluvio, Lazzaro e Benzina Ogoshi, il Frankenstein creato dalla band con i fan, nella quale hanno esorcizzato l’anatema che li ha accompagnati dopo il grande successo di Microchip Emozionale.

Il finale è affidato come sempre a Tutti I Miei Sbagli, quel pezzo che quando finisce lascia negli occhi delle persone tutta la gamma di emozioni che hanno animato l’evento e rimanda a casa in pace con se stessi, felici di aver partecipato ancora una volta a questa liturgia/festa a cui ci hanno abituato Max, Samuel, Boosta, Ninja e Vicio negli anni. Strade ci ricorda poi che è giunta l’ora di percorrere la nostra verso casa, ovunque essa sia, con la consapevolezza che un pezzo di strada da anni ormai la condividiamo con questi cinque ragazzi che con noi sono diventati grandi (la mia prima volta con loro risale al 1997). E che proprio nella dimensione live ritrovano loro stessi e i loro fan e che anche in questa occasione ci hanno regalato una performance brillante, coinvolgente e avveniristica a livello tecnologico, stando attenti a contenere il prezzo dei biglietti.

E quando sulle note di Needle In The Camel’s Eye di Brian Eno le luci del palazzetto si riaccendono, riportando alla mia mente la colonna sonora di Velvet Goldmine (di cui consiglio caldamente la visione), il pensiero corre all’estate alle porte e alle date che sicuramente ci riporteranno a popolare il personalissimo dancefloor dei Subsonica. È infatti notizia di ieri che resteremo nella bolla ancora per un po’: i biglietti sono già disponibili. Non c’è bisogno che vi dica che sono soldi ben spesi, vero?

Setlist

  • Cani Umani
  • Mattino Di Luce
  • Pugno Di Sabbia
  • Africa Su Marte
  • Cose Che Non Ho
  • Veleno
  • Aurora Sogna
  • Liberi Tutti
  • La Glaciazione
  • Discolabirinto
  • Nuvole Rapide
  • Il Centro Della Fiamma
  • Missili e Droni
  • Dentro I Miei Vuoti
  • Giungla Nord
  • Universo
  • Il Cielo Su Torino [feat. Ensi]
  • Scoppia La Bolla [feat. Ensi e Willie Peyote]
  • Numero Uno [feat. Ensi e Willie Peyote] [cover di Ensi]
  • Aspettando il sole [feat. Ensi e Willie Peyote] [cover di Neffa]
  • Nessuna Colpa
  • Il Diluvio
  • Lazzaro
  • Benzina Ogoshi
  • L’Odore
  • Tutti I Miei Sbagli
  • Strade

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