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Soft Scent: recensione di Chimera

Chimera è il febbrile debut album dei Soft Scent. Il trio marchigiano sforna un ottimo prodotto darkwave dal respiro internazionale.

Soft Scent

Chimera

(Bat-Cave Productions/Manic Depression Records)

post-punk, darkwave, elettro-dark

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Quante volte ho detto, scritto e ripetuto che noi italiani non riusciamo proprio a non essere esterofili e tendiamo troppo spesso ad esaltare prodotti internazionali a scapito delle produzioni, ottime in questo caso, nostrane?

Credo molte, forse troppe, a volte mi sento come un disco rotto ma quando ascolto album come Chimera dei marchigiani Soft Scent non posso proprio esimermi dal farlo di nuovo.

Anna (vocals, keyboards, synthesizers), Enrico (drums, electronic drums) e Sara (bass, backing vocals) esordiscono con un album coi controfiocchi appena uscito nel formato CD per la label polacca Bat-Cave Productions e nel formato LP per la francese Manic Depression Records.

Il trio, che fonde tre personalità diverse ma assolutamente complementari, si forma nell’estate del 2023 rincorrendo un sound personale e molto intrigante, circoscritto tra i confini post-punk e darkwave e arricchito da una bella pennellata electro-dark.

Giovani, aggressivi, originali e convincenti i Soft Scent si mostrano capaci di conquistare le grandi platee fin da subito, le prime due anticipazioni del full-lenght, The Howl e No Wounds, scelti come singoli apripista, sono senza dubbio due hit di alto impatto, melodie orecchiabili su ritmiche forsennate che colpiscono in pieno petto.

Ma il resto non è da meno, sette tracce, mixate e masterizzate alla Distilleria Produzioni di Sarcedo (Vicenza) da Maurizio “Icio” Baggio (già ingegnere del suono per Boy Harsher e The Soft Moon) che rappresentano un viaggio sonoro oscuro ed ipnotico deviato nei territori mentali della solitudine infestata da incubi, dolori, rinascite e passioni, in buona sostanza si parla della vita in tutte le sue forme più intime e impenetrabili.

Decisamente centrata e iperattiva la versione cover di Wütendes Glas dei Grauzone che non fa davvero rimpiangere l’originale, martellanti ed ossessive la title track e 17.07, incalzante e vigorosa Parasomnia, splendida apertura verso cieli plumbei ricamati da ragnatele e pipistrelli.

Per ultima cito la mia traccia preferita, la prescelta per una chiusura ad effetto, parlo di Susan & Sam, catastrofica e cimiteriale nei primi istanti, torbida e austera nel proseguo, impreziosita da una voce guida capace di far calare un drappo nero in ogni dove, Susan e Sam, due anime perse nella notte, anime destinate a bruciare per sempre, senza mai un  vero addio “leaving only bittersweet states, their souls forever doomed to burn, no goodbye, let their spirit ignite burn”.

Chimera è davvero un ottimo esordio discografico, forse l’unica pecca è la sua durata complessiva che non arriva alla mezz’ora ma (e su questo sono sicura di trovarvi tutti dalla mia stessa parte) non cercare strenuamente inutili riempitivi dimostra grande carattere e un’idea molto chiara del proprio cammino.

https://www.facebook.com/SoftScentMusic/

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