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Sky Lions: recensione di Inside the Circle

Ecco l'esordio degli Sky Lions: Inside the Circle è un tortuoso labirinto dal fascino oscuro, dove l’identità trans/queer e l’horror si uniscono per andare a dipingere un ricco arazzo sonoro.

Sky Lions

Inside the Circle

alternative rock, gothic rock

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Immersi nei toni gialli e rossi dell’Oregon, dove il verde e l’azzurro delle giornate di sole e le innumerevoli sfumature del grigio che caratterizzano i momenti di pioggia e nuvole; due ragazzi adolescenti, Radio Sloan (alias Shannon Sloan) e Outer Stace si incontrano, e nel bel mezzo delle vacanze estive sugellano la loro amicizia, dove l’amore per la musica li porta ad avere una connessione quasi psichica che resta tale per molti anni a venire.

Pur non perdendo mai i contatti, i due seguono strade diverse, dedicandosi a carriere soliste e a progetti musicali vari.

Radio Sloan si destreggia come chitarrista nella band The Cheasie, di Scarling and Peatches e The Erms, per poi arrivare anche alla composizione della colonna sonora di The Herstory of Riot Grrrl.

Outer Stace si dedica invece ai Photona (band gothic rock) e ai Time Bitch .

Tanto vagabondare e tante esperienze raccolte fanno sì che solo nel 2023 i due si siano finalmente riuniti per sugellare la loro connessione mentale e la loro reciproca stima nel loro primo progetto insieme a nome Sky Lions: Inside the Circle.

Un tortuoso labirinto dal fascino oscuro, dove l’identità trans/queer e l’horror si uniscono per andare a dipingere un ricco arazzo sonoro.

Le nove tracce sono immerse in un gothic rock sensuale, malato, occulto, orrorifico che ci accompagna in un’ambientazione tesa, quasi da esorcisomo, dove lo stregato manierismo, il male di vivere, il dolore, la pena e riflessioni sul potere, si intrecciano nelle liriche per evocare un dark-sound alla ricerca di un’anima ormai persa in un’esistenza troppo frettolosa ed avida.

La fascinosa voce di Outer Stace, protagonista assoluta dell’intero lavoro, ammalia, rapisce, incanta, esotericamente parlando, riuscendo così a richiamare all’orecchio tanto il magnetismo di Monica Richards (Faith and the Muse) quanto la profonda cupezza di Siouxsie.

Si passa cosi dalle ritmiche elettro di No One Kwows all’epicità della title track, per poi giungere alle grintose sperimentazioni metal/elettroacustiche di Werewolves.

Se in brani come 1692 Moon e Click Here to Visit Hell l’anima macabra si rivela in tutta la sua completezza, le devastanti chitarre disegnano arcane delizie vocali che scavano nel profondo più tetro e distopico della psiche.

La sesta straccia Hello Firefly è una vera perla che rivela grande maestria stilistica nell’arrangiamento vocale, nonché un gusto sopraffino in termini di produzione.

La magia del death rock si rinnova nuovamente in Psychic Gifts e Spirits, dove il classicismo funereo del banjo ci riporta a salotti ammuffiti e case scricchiolanti, per poi lasciarci esausti, affascinati ed appagati con Transcendence, una mini ballad intima e crepuscolare.

Relegare Inside the Circle ad un semplice esordio sarebbe davvero riduttivo, sarebbe più corretto definirlo come un approdo, che colloca a pieno diritto gli Sky Lions vicino a grandi band come i Faith and the Muse o i Mephisto Walz.

 

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Simona Pietrucci
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