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Simone Cristicchi e i Minatori di Santa Fiora

“Canti di miniera, d’amore, vino e anarchia” è il nuovo progetto-spettacolo di Simone Cristicchi, accompagnato da un'insolta band

Simone CristicchiCon il nuovo progetto-spettacolo “Canti di miniera, d’amore, vino e anarchia”, Simone Cristicchi torna a sorprendere e a suonare dal vivo accompagnato da un insolita band: i 14 elementi del Coro dei Minatori di Santa Fiora, un gruppo di età compresa tra i 19 e gli 80 anni, che sarà al suo fianco per un Tour che attraverserà tutta l’Italia, a partire dal 1 Maggio.

L’idea nasce qualche mese fa, quando Cristicchi – coadiuvato dall’amico cantautore Pinomarino –  scopre che a Santa Fiora, un piccolo paese sulle pendici del Monte Amiata, esiste un gruppo di musica popolare che ripropone il vasto e originale repertorio di canzoni tradizionali locali. Canzoni tramandate proprio dai minatori santafioresi, che erano soliti interpretarle nelle occasioni di festa e di lotta, nelle osterie o nelle piazze del paese: lì dove il canto diventa gioia e condivisione.

Così Cristicchi diventa un “Minatore”, diviene parte integrante del coro, interpretando canti di un mondo buio e poco conosciuto, immergendosi nelle atmosfere che “soltanto la musica popolare è in grado di creare, qualcosa di magico, che trasporta nel passato, che rende manifesto e nitido il legame profondo con un patrimonio che è dentro di noi, nascosto nella “miniera” dell’ anima”.

“ Quando nel 2007 vinsi il Festival di San Remo, pensai bene di non montarmi troppo la testa, di restare con i piedi ben saldati per terra. Oggi credo di aver fatto ancora di più. Sono sceso sottoterra: in una Miniera.”

La fatica, la tristezza e la rabbia per una condizione di lavoro inumana che spesso troncava le vite di chi lavorava in miniera, non trovano spazio nei versi di questo repertorio. La paura di andare sotto terra e la consapevolezza di non sapere se se ne sarebbe usciti, veniva  esorcizzata attraverso l’allegria delle canzoni, interpretate tutti insieme come in un antico rituale, lasciando in fondo alla miniera gli abiti da lavoro sudici e sporchi di fango, mettendosi il vestito nero della festa e le scarpe buone, riunendosi il sabato sera all’osteria, dove tra canti e suoni sbocciavano gli amori.

Dice Cristicchi: “Oggi, cantare insieme al Coro dei Minatori di Santa Fiora, rappresenta per me l’ennesima sfida, un deragliamento positivo fuori dai binari del consueto iter discografico, che finisce solitamente per diventare fredda routine”.

Affrontando temi attuali come il precariato e le morti bianche, ci si immerge nelle gallerie del passato e si scava nella memoria, riportando alla luce preziosi minerali sepolti: le storie e le meravigliose canzoni di una tradizione che non deve andare persa.

Il tour le cui date saranno presto online su www.cristicchiblog.net tocchera’ tra l’altro Castelnuovo dei Sabbioni (Val d’Arno), paese fantasma luogo di un eccidio nazista, e il Teatro delle Rocce di Caporrano (Gr), all’interno di una cava abbandonata. L’anteprima e’ il primo maggio all’Auditorium di Roma. Dal tour nascera’ un dvd (tratto da notizia ANSA di oggi).

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