Silversun Pickups
Swoon
(Cd, Warner)
rock, post-grunge, shoegaze
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Verrebbe proprio voglia di esclamare Smells Like Teen Spirit, sa di spirito adolescente, prendendo in prestito le parole dei Nirvana. Questa è infatti la definizione più appropriata per descrivere il sound dei Silversun Pickups, i quattro ragazzi di Los Angeles che nel 2006 esordirono con il bel disco Carnavas. La stampa specializzata gridò al miracolo, eleggendoli degni rappresentanti della nuova ondata shoegaze e tirando in ballo riferimenti importanti come My Bloody Valentine e Smashing Pumkins. La freschezza adolescenziale con la quale filtravano ogni brano divenne immediatamente il loro marchio di fabbrica. A tre anni di distanza, il gioco si ripete con Swoon: i Silversun Pickups hanno ancora voglia di divertirsi con le distorsioni della chitarra, di esaltarsi picchiando duro sulla batteria, di fare casino insomma, ma anche di farsi seri e di esprimere con riff e accordi un certo disagio.
L’album, infatti, si divide tra momenti di luce e momenti di ombra. There’s No Secret This Year è una scarica di chitarre deformate sovrapposte a una batteria veloce e decisa, che unite a un ritornello orecchiabile rendono il brano uno dei più convincenti del lotto; Sort Of ha una linea di basso e una batteria che pulsano con vigore fino al ritornello, in cui c’è un’apertura melodica inaspettata. Surrounded (Or Spiraling) chiude l’album con un bilanciamento ben riuscito tra graffi e distorsioni garage e un lineare ritornello pop.
Ma i momenti che predominano sono quelli più malinconici, quelli velati da un’irrequietezza che esprime il lato oscuro della gioventù. Panic Switch è percorso da un incisivo riff, che presto lascia strada a una scarna sezione ritmica e a un ritornello grondante di amarezza; Draning è un lamento desolato, nel quale la flebile voce di Brian Aubert si appoggia delicata agli strumenti ridotti al minimo, che poi crescono con dolorosa intensità nel finale.
Con Swoon i Silversun Pickups rimangono fedeli alla linea, conservando intatte le peculiarità del loro esordio, e sfruttando al massimo uno shoegaze convertito alla melodia pop. Per questa volta la formula convince ancora, anche se in futuro ci si aspetta che la band abbandoni questi territori musicali adolescenziali per raggiungere uno stile più adulto e coraggioso, portando così alla maturità l’evidente talento .
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