Sigur Rós
Ferrara, Piazza Castello, 26 luglio 2013
live report
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Serata dal caldo asfissiante, al limite della sopportazione, per l’ultima data del Ferrara Sotto le Stelle nella rovente Piazza Castello. Ed a rendere ancor più incendiaria l’atmosfera, ci hanno pensato gli islandesi Sigur Rós con una performance live di altissimo livello. Ma procediamo con ordine.
L’attesa era tanta, segnalata dai fans più incalliti in attesa ai cancelli con il sole a picco sin dalle prime ore pomeridiane e che hanno riempito ordinatamente l’incantevole Piazza Castello con cinquemila persone, facendo registrare il già preannunciato sold out.
Accompagnata per l’occasione dal nuovo polistrumentista tuttofare e da una sezione di tre archi e tre fiati, che all’occorrenza fungevano anche da coristi, la band ha dato inizio al live alle 21.30 ed è stato subito chiaro a cosa si andava incontro. Luci soffuse, fari rarefatti, schermo gigante alle spalle degli artisti a proiettare video multicolori ed un suono da paura. Tutto era distinguibile, suonato a volumi piacevolmente altissimi.
Il posto più bello dove suonare, dice il leader Jónsi (che diventa anche l’unica interazione della band col pubblico) ed ecco Yfirborð seguita dalla potentissima Brennisteinn, entrambi brani prelevati dall’ultimo bellissimo lavoro Kveikur. E sarà proprio questo l’album più rappresentato, dove i pezzi in versione live, acquisiscono ancor maggiore energia e spessore al limite del maligno.
I Sigur Rós sanno come mandare in visibilio il pubblico alternando i grandi classici come Glósóli, Hoppípolla e Svefn-g-englar a brani più atmosferici, senza però mai abbassare la guardia. Hanno tenuto altissimo il livello di attenzione evitando di lasciarsi andare a momenti dilatati e troppo meditativi, situazioni sicuramente non adatte a questo contesto live.
Il finale prima del bis vede protagonista l’allegra festa di paese Festival, tanto appagante che il concerto potrebbe chiudersi anche qui, ma il meglio deve ancora venire. Una doppietta cupa e acida è quello che ci aspetta dopo la breve pausa. Untitled#6 e Untitled#8 al secolo E-Bow e Popplagið, prelevati dal capolavoro ( ), sono una cavalcata entusiasmante con la seconda che ci porta al tiratissimo finale con i suoi 14 minuti di interminabile potenza ed ai saluti finali.
Quasi due ore di concerto dove tutto è andato meravigliosamente bene in un’atmosfera pacifica di altissimo valore.
La scaletta del concerto dei Sigur Rós a Ferrara, 26 luglio 2013
Yfirborð
Brennisteinn
Glósóli
Vaka
Ísjaki
Sæglópur
Svefn-g-englar
Hrafntinna
Varúð
Hoppípolla
Með Blóðnasir
Kveikur
Festival
E-bow
Popplagið
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