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Settore Giada: Notturno

Il ticinese Ali Salvioni, aka Settore Giada esce col secondo disco, Notturno, un viaggio tra anni 80 e un cosmico visionario non male

Settore Giada

Notturno

(Alienated Records)

post-wave

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[youtube id=”zgVr5MPPqe0″ width=”620″ height=”360″]

SETTORE GIADA

Ali Salvioni – in arte Settore Giada – è un polistrumentista ticinese di grande effetto/i e Notturno è il suo secondo lavoro discografico, un flusso nero pece, un costante e mai vuoto viatico poetico “visionario” che fluttua, ondeggia, si insinua nell’ascolto come una confessione intima, esistenzialista.

Dieci inediti, la cover di un brano di Peter Murphy, A strange kind of love, e quattro remix variegati, sono la summa estetica di un disco che pare fatto per una dimensione “aliena”, un’eloquenza contagiosa che ti prende tra i propri ingranaggi eleganti e ti strattona oltre l’oltre, lasciandoti a fine giro come impossessato da un’avventura senza gravità. Anni ’80, (la scattante Kiss me),  post-wave mid-cosmico Seven, romanticismo scaleno e minimalismo sperimentale sono le quote estetiche per un artista che della malinconia ne fa pregio e viaggio nell’insieme, quell’esplorazione immaginifica che – arricchita da effetti – vive e fa vivere a mezz’aria.

Il sospiro di Fermati con me, l’onirico languido che giace dentro Mangaman e la Bowieana Bought myself a gun, completano il cerchio di un lavoro in cui Settore Giada combina suggestione e arte outsider in maniera ineccepibile. Fateci un giretto dentro, ne vale veramente la pena.

 

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Max Sannella
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