Scott Colley
Empire
(Cd – Cam Jazz)
jazz
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Che Scott Colley sia un innovatore nel suo genere questo già lo si sapeva, ma una ricerca così profonda nei meandri della timbrica e dell’armonia non credo fosse mai stata tentata da lui così schiettamente.
Un 3° rivolto di settima minore sul La è l’accordo che, arpeggiato alla chitarra di Bill Frisell, apre questo album davvero unico per la suddetta ricerca timbrico-armonica, quasi quell’accordo fosse un manifesto programmatico di ciò che seguirà. Il primo brano, January, si distende e ci distende con atmosfere di assoluta sospensione, date dagli ostinati ritmici al contrabbasso di Colley sui quali si danno continue botte e risposte le invenzioni ritmiche della batteria di Brian Blade e quelle melodiche della tromba di Ralph Alessi.
Sempre un ostinato ritmico al contrabbasso poi permette tutta una serie di suggestivi effetti timbrico-pittorici di chitarra e tromba nella parte introduttiva di The Getting Place, brano nel quale a questa prima parte quasi metafisica ne segue una successiva dove il tutto si libra in una psichedelia stralunata, dove all’ostinato melodico ultra-cromatico della chitarra fa da responsorio il fraseggio altrettanto cromatico della tromba. Il tutto si risolverà, nel finale, nel medesimo ostinato ritmico del contrabbasso, in una gradualissima dissolvenza ai limiti del morendo.
For Sophia è invece il brano in cui Colley recupera lo schema tipico della ballad americana, in tempo lento, e dove si sostituisce col contrabbasso alla linea vocale, passando poi il testimone alla chitarra che a sua volta lo passerà alla tromba. Tutto questo avviene su grandi modulazioni che rendono questa ballad assolutamente diversa da come la si può conoscere nei più, fino allo straniamento totale. L’elaborazione armonica, neanche a dirsi, è la vera cifra stilistica del brano, nonchè a mio avviso dell’album intero.
Assoluta assenza di sintassi dunque, assoluta assenza di una sia pur minima linearità, e tutto ciò a favore di uno sprofondamento totale nella delirante effettistica timbrico-armonica! Un viaggio nel puro suono che minaccia di ammaliare i puristi e i degustatori più raffinati.
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