Saluti da Saturno
Parlare Con Anna
(Cd, Goodfellas)
pop, folk
_______________
In un’Italia musicalmente, e non solo, ridotta ormai all’osso, i suoni capaci di colpire al cuore non possiamo che aspettarceli da un alt(r)o mondo, un luogo più o meno fantastico in cui siano bandite le banalità, la superficialità, la grettezza, le facili scorciatoie da talent show.
Uno spazio tutt’altro che siderale in cui la passione, la voglia di condivisione, la stima reciproca, un comune sentire, siano i tratti fondanti dello stare insieme a produrre musica. A saperlo scovare (e ascoltare…), quest’universo ora c’è ed è rappresentato dalla Flexible Orchestra messa in piedi dal musicista Mirco Mariani (ex Mazapegul e Daunbailò) e che risponde al nome di Saluti da Saturno.
L’anomalo ed interscambiabile combo romagnolo (tra gli altri, partecipano Enzo Cimino dei Mariposa, Diego Sapignoli degli Aidoru e il cantante Roberto Greggi), capace di passare agevolmente dal formato duo a quello di trio, oppure dal quartetto alla piccola ed elastica orchestra, appunto, ha dato alle stampe Parlare Con Anna, un lavoro d’esordio di disarmante piacevolezza, un disco (volante) che viaggia alla velocità della luce ed in grado di concentrare, in appena una mezzoretta di musica, tutta l’intensità e la bellezza di una stella cadente.
Le dieci tracce (più i brevi flash della sognante e melanconica L’Armata Balocchi, nonché dell’ipnotica e oscillante Ballata Appassionata), rappresentano autentiche schegge di dolcezza che, Come Foglie al vento, restano impigliate tra le pieghe della nostra anima. Le adorabili composizioni, lievi come l’aria, disegnano voli romantici con ali di gabbiano per poi planare su profumate Discese Tulipano. I seducenti arrangiamenti pop e le melodie dall’ampio respiro vintage anni ’60 caratterizzano un sound incantevole e deliziosamente retrò, grazie anche all’utilizzo di una strumentazione atipica e d’altri tempi come l’optigan, il mellotron, la celesta, le ondes martinot, l’harmonium, il vibraphonette, l’ondioline, il cristallarmonio ed altre meccaniche ed elettriche diavolerie.
Ad impreziosire il già ricco, ma assolutamente equilibrato, impianto sonoro, la straordinaria collaborazione con alcuni dei principali interpreti della scena musicale italiana e non, a cominciare da Vinicio Capossela che presta la sua voce in ben tre brani: la spensierata Letami, la nostalgica Casa, la crepuscolare ma poco convincente Luce.
Considerati i Saluti da Saturno, Parlare con Anna rappresenta in un certo senso la via italiena alla canzone d’autore, salvifico virus sonoro dal quale sarebbe assolutamente opportuno, nonché auspicabile, lasciarsi infettare. Sperando soltanto che non sia troppo tardi…
Gli ultimi articoli di Ivan Masciovecchio
- Angela Baraldi: Tornano Sempre - March 30th, 2017
- Vinicio Capossela: recensione concerto del 27 febbraio 2017, Torino, Teatro Colosseo - March 1st, 2017
- Arab Strap: recensione disco omonimo - September 21st, 2016
- Vinicio Capossela: recensione concerto 9 agosto 2016, Pescara - August 11th, 2016
- Blonde Redhead: recensione concerto a Pescara, 19 luglio 2016 (Onde Sonore Festival) - July 20th, 2016