Ruben
Da Qui Non Si Vedono le Stelle
(Cd, La Matricula, 2008)
rock’n’roll
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Leggendo la sua biografia Ruben sembra interpretare alla meraviglia uno di quei personaggi fantastici messi in scena da Pirandello, uno di quegli uomini con una doppia vita “evidente e nascosta”. Ruben avvocato penalista, Ruben cantautore.
La musica può essere presa in maniera seriosa e intimista o spensierata e leggiadra. Il nostro “personaggio” sembra prenderla e viverla come un dopo-lavoro, un hobby, che gli consente di sfogare tutto lo stress accumulato durante una giornata passate tra i banchi giudiziari in compagnia di clienti esigenti e giudici puntigliosi.
Arrivata sera Ruben non vede l’ora di togliersi camicia, giacca e cravatta per abbracciare, con abiti più comodi, e forse più consoni alla sua personalità, una chitarra, e raccontare storie divertenti, storie prese direttamente dalla vita quotidiana di un uomo che ne vive due in una.
La musica che esce fuori dal suo impegno dopo-lavoro è un rock’n’roll divertente, ballabile e fatto su misura per far divertire il pubblico nei loro concerti e divertire chi lo suona.
Musica facile e semplice, con evidenti pecche di qualità ed esecuzione, che sicuramente non scoraggeranno i loro interpreti che raggiungono ugualmente il loro scopo: scrollarsi di dosso le tossine e lo stress di una vita sempre troppo seriosa.
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