Rev Rev Rev
RevRevRev
(Autoproduzione)
shoegaze
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Che cosa può nascere da 3 giovani menti modenesi? Sicuramente un muro di riverberi e fuzz che celano melodie sognanti ed esibizioni live caratterizzate da videoproiezioni caleidoscopiche, o addirittura strumenti inconsueti come il sonic kalashnicov se il gruppo in questione porta il nome di RevRevRev è formato da Sebastian Luigi (chitarra), Laura Iacuzio (voce, basso) e Alain Rossi (batteria).
Si fanno notare nel 2012 con l’EP Hypnagogic Visions, autoprodotto e sollevatore di grande interesse da parte di varie webzine; nel dicembre 2012 supportano gli americani Parlor Snakes all’Off di Modena e partecipano al decennale di Creative Commons al rinominato Blah blah di Torino.
Un ulteriore step lo fanno nel febbraio del 2013 quando Silent Siren viene inserita nella compilation Nothing Much To Lose della Ray Records.
Finalmente a luglio registrano il loro primo LP RevRevRev con in copertina un particolare artwork dell’americano Brok Lefferts; grazie a questo album iniziano alla fine dell’anno un tour mitteleuropeo proponendo il loro spettacoli elaborati tra Austria, Germania, Slovenia e Repubblica Ceca.
Già dalla loro breve (ma intensa) storia possiamo carpire quanto siano “legati” a certe sonorità alla My Bloody Valentine, ma anche pronti a inserire in un sound collaudato tantissimo materiale di prima mano.
L’LP si apre con una Bjorkesca P.S. Cube per poi iniziare a spingere con la seconda traccia: Honey Sticky Finger è un brano cupo ma aggressivo e rumoroso, ostenta quasi un ritorno ai primi Black Rebel Motorcycle Club se proprio mi dovessi trovare a fare un paragone.
Blue On Red propone sonorità molto anni ’90 alla Sonic Youth e forse qualcosa di ancora più cupo ma allo stesso tempo riesce a mantenere un profilo solenne con la voce di Laura; questo singolo ha ricevuto un grande riconoscimento da svariate radio locali e dalla webradio californiana Decay FM (giusto per restare in tema It’s America…)
Catching A Buzz è il singolone di questo RevRevRev, è l’emblema di questi modenesi ed è l’inno di celestialità, distorsione e chitarre struggenti. Velocemente si passa ad un’allegra Wave Speech per poi ripiombare in caduta libera nelle distorsioni di Probability… rock ‘n’ roll allo stato puro!
L’album dal mio punto di vista è ben studiato e soprattutto creato per stupire o addirittura lasciare un segno. Se porteranno avanti i loro progetti con costanza potrebbero addirittura ambire ad una meta accettabile per quel che riguarda la musica in Italia… di sicuro di strada ne hanno già fatta tantissima in poco tempo.
Fatto sta che per essere il primo LP il prodotto non delude ma aiuta a lasciarsi andare… della serie: soddisfatti si, non vogliamo il rimborso.
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