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Remorse: Commutarte

Virata piuttosto brusca per i Remorse che con Commutarte abbandonano l'hardcore per navigare in sonorità molto diverse. Non tutto va liscio durante la manovra...

Remorse

Commutarte

(Cd, Hot Steel Records)

alternative rock

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remorsecommutarteDifficile lasciarsi coinvolgere da Commutarte, forse perché quel che di coinvolgente c’è, viene consumato dalla sua ripetizione. Se si apprezzano l’orecchiabilità e i passaggi strumentali interessanti che costellano il disco, purtroppo ad un certo punto la noia inizia a serpeggiare inesorabile, complice anche la parte vocale, potente e incisiva all’inizio ma poi eccessivamente monotona, e dei testi che non sono certo il pezzo forte dell’album.

L’opener, Chiodi Inutili, è dark e rabbiosa, con ritmi stratificati e gradevoli; poi Essere A Metà, forse uno dei pezzi migliori dell’album, è dotato di un intreccio complesso e malinconico e di un ritmo cangiante e vitale, che stride positivamente con il cantato quasi ringhiato. Ma già con i più aggressivi e sostenuti Il Sentiero Dei 1000 Volte e La Forza Che Ti Do, l’entusiasmo ha un calo vertiginoso. Le brevi incursioni sul versante punk di Rema Rema, e le atmosfere funky e corali di Sotto Il Ring (che fa venire in mente i Red Hot Chili Peppers), gli inserti parlati/rappati che ricorrono in più di un brano, non riescono a movimentare molto l’album. Momento teso e orecchiabile, con una ricca parte strumentale è Nessuno Di Noi, unica pecca un testo abbastanza semplicistico. Con un po’ di fatica si giunge alla fine del disco, che si conclude con Onestamente Mesto, lenta, cupa e contemporaneamente molto orecchiabile e cantabile.

Commutarte è il quarto album dei Remorse, band proveniente dal nord-est e nata nel 1994. E con questo album la band impone una sterzata di genere rispetto al punk/hardcore dei lavori precedenti, che avevano conferito al terzetto un discreto successo sia nazionale sia internazionale. Un album di sperimentazione e assestamento nell’ambito di atmosfere e suoni nuovi, quindi, in cui emergono nuovi spunti ma anche nodi critici.

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Miranda Saccaro
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