Alessandro Di Traglia
Limbo
(Musicraiser /crowdfunding)
rock, hard rock
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Le vene sotterranee di buon rock ci sono eccome (a dispetto di quanto dicano i Coldplay), e non serve trovare un rabdomante pittoresco ed eccentrico per individuarle, basta solo aver un po’ di pazienza, buon orecchio e lasciarsi guidare dalle emozioni. Limbo, il lavoro di debutto di Alessandro Di Traglia, ha tutte le caratteristiche per esserne un esempio lampante, una sorgente molto promettente.
Alessandro Di Traglia muove i primi passi musicali negli anni ’90 dove collabora con band locali quali gli Helldriver e i Phonema, proponendo, nelle numerose serate dal vivo in molte località del centro-sud, i suoi brani personali che riscuotono consensi ed apprezzamenti. Proprio dal positivo impatto che i suoi inediti hanno sul pubblico nasce l’idea di Alessandro di sfruttare la propria vena cantautorale, che troverà il suo completamento nell’incontro con il chitarrista-produttore Peter Cornacchia e il suo naturale compimento nell’album Limbo.
Sono otto le tracce che compongono l’album Limbo, che saggiamente alterna momenti tellurici e incalzanti ad atmosfere più introspettive e dolci. I testi, ricercati e non banali, raccontano di un viaggio dentro se stessi per cercare quello che, a volte, non riesce ad apparire. Le influenze musicali di Alessandro Di Traglia in Limbo appaiono chiare, rock italiano della miglior fattura come Timoria, Afterhours e Negrita con qua e là qualche riff maideniano o qualche atmosfera che rimanda al prog italiano anni ‘70.
Si parte molto bene con Guardati intorno, dove la voce graffiante e le chitarre corpose e potenti bene si amalgamano con il ritmo incalzante dando vita ad un pezzo valido e molto interessante.
In Limbo, il pezzo che dà il nome all’album, viene fuori la parte più introspettiva e cantautorale di Alessandro, alla dolcezza delle strofe si contrappone la ruvidezza del ritornello, sferzante e lacerante.
Basso e voce sugli scudi.
In Oggi no la strofa, composta da parte ritmica e voce conduce al bridge che porta ad un ritornello molto efficace e coinvolgente, sicuramente uno dei pezzi più riusciti, dove il testo che rappresenta un momento negativo del viaggio di Limbo si fonde con la bellezza delle melodie proposte.
Di rilievo anche la ballad Fragile preceduta da un lungo intro, dove le chitarre dolci e suadenti di Peter Cornacchia accompagnano un pezzo malinconico e dolcissimo. Da segnalare anche la cover degli Osanna L’amore vincerà di nuovo introdotta da un pezzo strumentale molto attinente ed intenso composto da Peter Cornacchia.
Un album di debutto molto promettente questo di Alessandro Di Traglia, Limbo, molto ben suonato e cantato. Il disco non si propone certo di sperimentare o stupire, bensì di colpire li dove le orecchie si incontrano col cuore, dove il conscio confina con l’inconscio. Se il percorso di crescita continuerà rispettando le premesse, le vene sotterranee di buon rock verranno fuori con la forza esplosiva di un geyser. In bocca al lupo!
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