We Are Waves
Labile
alternative, new wave, electronic
(Memorial Records)
[starrewiev]
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Dopo il loro omonimo EP d’esordio, i We Are Waves tornano con il loro primo LP studio Labile, prodotto da Federico Malandrino per la Memorial Records.
Il nuovo disco è una riconferma della strada new wave intrapresa fin dalla loro nascita come Overock nel 2011, arricchita da una componente elettronica che dagli anni ’80, a cui si ispirano citando band quali Cure, Joy Division, New Order e Sister of Mercy, li riportano alla contemporanea scena alternative che si basa su atmosfere synth.
Non sarà casuale la scelta di inserire tra le 11 tracce dell’album una cover niente male del brano A Forest della band di Robert Smith, forse a conferma del loro debito nei confronti della cultura britannica di quel periodo.
Gli altri brani, spinti da una carica veloce e sperimentale, mostrano il valore che hanno attraverso la maestria con cui il gruppo torinese sintetizza gli influssi dei generi più disparati in un risultato che raggiunge la sua eccellenza in canzoni quali Raquin’s Violent Vein, Old days oppure Here.
Se è vero che la band saccheggia le atmosfere wave e post-punk, è però anche vero che vi infonde parecchio materiale di prima e un gusto per la sperimentazione mai banale. Sicuramente di non facile comprensione, nota però assolutamente non negativa di questi tempi, Labile è il miglior esordio long playing che i We Are Waves potessero proporre sfruttando al massimo la loro carica energetica.
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