Versailles
1976-1991
(Cd, Autoproduzione)
indie
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Damiano Simoncini e Manu Magnini sono le due facce dei Versailles, gruppo pesarese di sola chitarra/batteria dal suono grezzo, ruvido, punk e grunge in queste 9 tracce che compongono la mezzoretta buona di 1976/1991. Il nome della band simboleggia l’apparenza di una società maestosa che nasconde un degrado deprimente, i brani sono volutamente pesanti, veloci, smaliziati per dare sfogo ad una rabbia malcelata.
Il titolo del disco vuole rendere omaggio a quell’epoca di esplosione musicale intercorsa dalla nascita del punk (ricordata in H.V.S. che stupra a suo modo la Gianna di Rino Gaetano) a quella del grunge (come si avverte in 2 Night). A collaborare al disco c’è Marco Caldera, fonico dei Massimo Volume. Il songwriting non è esattamente impegnativo, troviamo la gioia di percuotere pelli e corde con un minimo di melodia per svagarsi, ritornelli ripetitivi e monocorde, come in Mare Nero e Sweetie Queers che ricorda gli Stooges.
Il brano che segnalerei per un ascolto di assaggio, per chi ha poco tempo, potrebbe essere Ma Dov’è la Severità, pezzo in italiano, sonico e devastante. Si può provare anche il finale di Back in The ’60, che inizia con un suono stoner bello corposo. La ghost track Fuoritema è un brano in reading con affamato rumore elettronico in sottofondo.
Disco minimale, assenza di arrangiamenti e complessità compositiva, testi non pervenuti, è il classico disco che personalmente ascolto un po’ di volte per la recensione e poi sparisce dalla mia scrivania senza tante aspettative per un seguito. Ma come compagno di viaggio per tequila e delirio notturno tra amici va più che bene, basta tenere solo un occhio al fegato.
Positiva l’intenzione del rilascio in download gratuito previsto sul loro sito, non ancora presente.
Sito web: damiano-versailles.tumblr.com
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