Valentina Lupi
Atto Terzo
(CD, AliBumaye Records)
pop d’autore
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A sentirlo non si direbbe che siamo di fronte alla sua seconda prova discografica. Avrei detto che Atto Terzo di Valentina Lupi potesse essere la sua quinta o sesta opera, vista la maturità e l’intensità dei brani.
La musica è sempre piacevole ed i testi sono scritti bene, raccontano storie universali, ma con un linguaggio proprio, riconoscibile, pulito e non banale. Niente di arzigogolato come succede agli autori italiani che vogliono fare i colti (senza riuscirci) ma neanche la banalità dei cantanti amati dalle generazioni mocciane. Anche i due brani di Matteo Scannicchio (L’Antieroe e Bianco Minore) si amalgamano bene nell’insieme.
So per certo che Valentina non gradisce paragoni, come d’altro canto non piace a me farli. Anche se i paragoni che mi vengono in mente sono solo positivi. Andiamo oltre.
Il disco è veramente completo, ricco di poesia e risentimento verso i maschi, farcito di ironia ed anche di esperimenti sui tempi e melodici che spezzano il ritmo, vivacizzando l’ascolto. Forse nel finale rallenta un po’ troppo, con una lentezza che distrae.
Le canzoni di Valentina, come dicevo prima, sono universali ma ad ogni ulteriore ascolto mi accorgo che ogni singola canzone è Valentina: sono parole e anima, sono la sincerità dello sfogo, sono suoni e sangue. Tutti suoi. Dove sei, La Mia Colpa, il divertimento di Non è Cambiato Nulla, L’Antieroe, Quello che Vorrei i miei brani preferiti.
Si parla molto bene anche della Valentina Lupi versione live. Parlerò anche di questa sua manifestazione appena ne avrò l’opportunità.
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