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Underoath: Disambiguation

Incredibile che questa band si definisca christian metal; la violenza e l'impatto sonoro sono subito ad alti livelli, dal momento che gli Underoath attingono ai più pesanti generi del panorama hard'n'heavy

Underoath

Disambiguation

(Cd, Solid State, Tooth & Nail Records)

nu-metal, crossover, metalcore, death metal

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underoath-disambiguation-2010Incredibile che questa band si definisca christian metal; la violenza e l’impatto sonoro sono subito ad alti livelli, dal momento che gli Underoath attingono ai più pesanti generi del panorama hard’n’heavy. Già il titolo, Disambiguation, può sottintendere una critica alla nuova civiltà di internet, all’impero di Google e di Wikipedia, enciclopedia dove una voce deve essere ad ogni costo disambigua per essere pubblicata.

Gli Underoath si ispirano al nu-metal più classico, condensando e facendo proprio lo stile delle più diverse band: dalla nenia cantata simil Linkin Park, al growl urlato alla Max Cavalera, dalle distorsioni di basso e chitarra alla Korn, al gridare disperato di Cino Moreno; tutto questo però aggiungendo una massiccia dose hardcore, che a tratti velocizza e appesantisce ancor di più il suono, arrivando ad una violenza sonora simile a quella dei Sick of It All e degli Agnostic Front, tanto per fare due nomi grossi all’interno dell’hardcore e metalcore filo straight-edge, senza tralasciare i dimenticati o poco conosciuti dai “più” Boysetsfire.

Il ritmo è serrato e le tematiche di pesante impatto si succedono a raffica, quasi lanciate a cannone su chi ascolta utilizzando come prima arma il rullante ed il doppio pedale della batteria, oltre al grido disperato della voce e le distorsioni molto stoner dei riff chitarristici.

Sebbene lo stile non sia molto nuovo e si attesti su una panoramica di fine Anni ’90, inizi Anni 2000, beh, per chi ama il genere non si può affatto storcere il naso, anche se a volte il cantato un po’ troppo strascicato potrebbe infastidire, così come una certa, costante ripetitività durante tutto Disambiguation.

Gli Underoath restano comunque una band da premiare, che si attesta molto bene sulle sonorità di provenienza, quelle dell’harcore old school della East Coast, riuscendo però a fonderlo sapientemente con il suo più moderno succesore, ovvero il nu-metal, decontestualizzando però il tutto trattando tematiche tipiche del christian metal.

Ormai inventare un genere è un’impresa, e non si è obbligati a farlo, se non se ne ha la voglia.

 

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Irene Ramponi
Irene Ramponi

Irene Ramponi nasce a Milano nel 1983. Si interessa a tutto ciò che è arte fin dalla tenera età.
Questa passione rimane nel tempo, e, dopo la maturità scientifica, la porta ad iscriversi al neonato corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, indirizzo in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Milano. Consegue la laurea triennale nel 2006 con una tesi relativa ai Maestri Campionesi; Irene, infatti, è una delle poche ad avere una netta preferenza per la scultura rispetto alla pittura.
Continua i suoi studi sulla stessa linea, arrivando a laurearsi in Storia dell'Arte, corso specialistico presso l'Università Cattolica di Milano, nel 2009, con una tesi dal titolo: “Ricerche su Giovanni da Campione a Bergamo”.
Come si può notare dalle due tesi, Irene si interessa di argomenti poco battuti dalla Storia dell'Arte e poco conosciuti, se non nell'ambito degli studiosi più specializzati.
Ha collaborato con l'Associazione Amici dell'Arte di Castellanza (Va), tenendo conferenze sugli argomenti delle sue tesi e sui suoi studi presso la Villa Pomini, sempre a Castellanza.
Sta tuttora lavorando ad altre conferenze, in collaborazione con comuni del Varesotto e del Milanese, volte alla valorizzazione ed alla promozione dell'arte e del territorio locale.
E' amante del viaggio per la scoperta e la ricognizione di luoghi nuovi, e ama la musica, di cui si occupa con la collaborazione presso un'agenzia di organizzazione di eventi e concerti, ma anche praticandola in prima persona con lo studio del canto moderno e tramite alcuni progetti artistici.
Ama scrivere a tempo perso, soprattutto recensioni di critica a mostre e concerti, idealista disincantata, crede ancora nella forza dei sogni per la propria realizzazione personale.

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