Umberto Maria Giardini
Protestantesima
(La Tempesta Dischi)
canzone d’autore
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Sul pianeta di Umberto Maria Giardini il più alto e celestiale misticismo viene celebrato da elementi terreni e viscerali. Questo quanto accade in Protestantesima, secondo album post-Moltheni.
Nel brano di apertura, Protestantesima, si affaccia uno scenario sociale (così come ne Il vaso di Pandora) inaspettato per l’estraneità all’attualità da parte dell’autore ma che, grandiosità del poeta, non è mai rozzamente politico; insomma, Umberto Maria Giardini ci osserva dal suo pianeta e riporta quanto vede e ciò che gli accade.
La maestosità della sua scrittura e del timbro della voce, sempre ultraterrena, danno luogo all’inconfondibile “ermetismo estroverso”, carnale e sacro insieme, sempre presente durante tutto il percorso dell’artista; Generami e Mangiami il cuore, le richieste dal sapore dantesco che rivolge alla Seconda madre, soggetto di un amore incondizionato.
Album dai suoni rock e apocalittici (Molteplici riflessi) che si fanno poi più dolci, per lasciar spazio alla voce in Seconda madre e che scaturiscono nella marcia in Urania, brano di fiorescente sofferenza, che dà forma ad un ritorno costante del ricordo, suscitato da una voce che ripete o completa il testo.
Protestantesima ci racconta di una tigre, di un teschio e della Luna. E di un bambino e di un cuore dei quali ci si accorge dopo.
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