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Umberto Maria Giardini: Ognuno di Noi è un po’ Anticristo

Umberto Maria Giardini, torna con Ognuno di noi è un po' Anticristo, un ep carico di tormento artistico e di suoni psichedelici e seducenti

Umberto Maria Giardino

Ognuno di Noi è un po’ Anticristo

(Cd, Woodworm)

alternative, indie

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Non è passato molto, circa tre anni da quando un ottimo rappresentante della scena indie italiana minacciò di uscire di scena o di espatriare. Invece Umberto Maria Giardini, conosciuto fino al 2011 come Moltheni, ha rinunciato solo al suo pseudonimo, non alla sua buona attività di cantautore: ne è testimonianza Ognuno di noi è un po’ Anticristo, il nuovo lavoro dell’artista marchigiano, successore del fortunato La dieta dell’imperatrice del 2012.

Ognuno di noi è un po’ Anticristo è un ep composto da cinque brani inediti; non contiene grosse pretese né sostanziali novità rispetto alla precedente fatica di UMG, ma potrebbe essere il gustoso antipasto di un nuovo album la cui uscita sembrerebbe prevista per il prossimo anno.

Fin dalla prima traccia il sound del disco riprende bene la strada intrapresa con La dieta dell’imperatrice : un’atmosfera colma di pathos in cui versi e musica sono ben saldati da una sorta di serena tristezza; lo sguardo dell’artista pare dirigersi verso orizzonti accessibili eppure lontani, sembra cogliere un senso di sconfitta ma allo stesso tempo di speranza. Il mezzo più efficace, più dei poetici testi, è un mix di melodie e suoni essenziale ma magistralmente orchestrato.

Fortuna ora apre l’ep con arpeggi e ritmiche coinvolgenti. Il minimalismo di fondo si arricchisce di particolari dinamismi ben studiati che vanno a creare una serie di immagini a metà strada fra l’onirico e il nostalgico, il tutto all’interno di un contesto assai poetico. Lo stesso si può dire della terza traccia, Regina della notte, simile ad uno sguardo malinconico rivolto allo scorrere del tempo e a ciò che è andato perduto.

Oh gioventù è invece un brano strumentale intenso e dal  sapore psichedelico, un pezzo dinamico, sperimentale e un po’arrabbiato, mentre Omega si muove trascinato da un ritmo più cadenzato e ipnotico che fa egregiamente da sfondo ad una melodia vocale profonda e coinvolgente; tutto ciò è accompagnato da liriche che, in questo caso, sono vagamente più esplicite e, solo a tratti, un po’ ingenue. Bella la strizzatina d’occhio al progressismo anni ’60 nel breakdown e molto efficace il potente finale

Tutto è Anticristo è la chiusura e probabilmente il pezzo più interessante del disco: dinamico quanto basta, orecchiabile, malinconico e sensuale, è introdotto da una chitarra forte ed incisiva e sviluppato con progressioni armoniche e melodiche interessanti e a tema.

Nell’insieme Ognuno di noi è un po’ Anticristo è senza dubbio un buon ascolto, sia per tenere ben allenate le orecchie di quelli che avevano accolto favorevolmente La dieta dell’imperatrice , sia per coloro che iniziano ad avvicinarsi all’originale sound di cui l’ex Maltheni è maestro; inoltre riesce bene nell’intento di incuriosire l’ascoltatore sul futuro album; è un ep che, pur non contenendo particolari colpi di scena, offre un’ ottima musica, sempre gradevole all’ascolto, ben scritta e che rende ancora una volta Umberto Maria Giardini un artista non sufficientemente apprezzato del panorama musicale nostrano.

 

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