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Thee Spivs: Black And White Memories

Direttamente dai sobborghi londinesi, finalmente pare sbucare qualcosa di non nuovo, ma sicuramente interessante ed originale: Thee Spivs

Thee Spivs

Black And White Memories

(Cd, Damaged Goods Records)

garage punk

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Thee Spivs- Black And White MemoriesDirettamente dai sobborghi londinesi, finalmente pare sbucare qualcosa di non nuovo, ma sicuramente interessante ed originale. E questa novità porta il nome di Thee Spivs.

Stufi di suonare, per usare una loro stessa espressione, negli “stessi vecchi vuoti pub e club” della East London, il trio, dopo il fatale incontro con Liam Watson, vincitore di un Grammy, hanno preso seriamente in considerazione l’idea di farsi conoscere da una platea più vasta. Dopo un discreto esordio con Taped Up, il loro ultimo lavoro, Black And White Memories sancisce la consacrazione di questi tra le migliori garage punk band emergenti degli ultimi anni.

L’ album contiene ben quattordici tracce nelle quali si riscontrano apprezzabili richiami alla storia del genere punk nella sua totalità di sfumature ed anche innovative sperimentazioni sonore. Esempi di emulazione, che implicitamente rendono l’ idea di un tributo possono essere resi direttamente dalla starter track We See Red, che tanto ricorda ad un’ orecchio ribelle allenato un classico dei padri del genere, i mitici Ramones, ovvero I Wanna Be Sedated. Difficilmente poi possono non entrare in mente, con l’annessa difficoltà di uscirvene, pezzi come TV Screen (il primo estratto dell’ album già mandato on air) o People Come And People Go. Notevoli sono i sound resi rispettivamente dal basso in Thanks I Get e Jealous Friend, ma non sono da meno i riff della prepotente chitarra in Flicking V’s, Victims Of Choice o ancora gli assoli in Bad Hunter. In Cowboys And Indians infine si denota un radicale cambiamento in chiave folk e country, ma il tutto deve essere ascoltato ed interpretato in chiave allegorica.

Sintomo di gran dedizione mista a volontà quasi palpabile di andare oltre l’ ascolto del semplice pubblico, la raccolta del trio nato nella periferia della capitale inglese si presenta variegata e non subito sminuibile da una semplicistica critica. Un gruppo da tenere sotto osservazione dato il modesto potenziale che possiede.

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Francesco Caiafa
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