The Wombats
Oh! The Ocean
(Awal Recordings)
alternative rock , indie rock, post-punk, pop
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Hai presente quando fai una vacanza immergendoti nella natura e ne esci rinato, con una nuova sensazione addosso in cui sei in pace col mondo e ritrovi tutte quelle sensazioni pure che ti fanno vedere la vita in una nuova prospettiva?, Ecco, Oh! The Ocean è nato da una mattinata in spiaggia in cui Murphy ha fissato l’orizzonte dopo una trance psichedelica ha avuto come una folgorazione che gli ha permesso di tornare in studio con i suoi The Wombats ed incidere questo nuovo album.
Nati a Liverpool nel 2003, capitanati appunto da Matthew “Murph” Murphy alla voce e chitarra che nel frattempo si è trasferito a Los Angeles, dopo un esordio interessante con testi ironici e melodie rock accattivanti nel loro album di debutto, trainato dalla celebre Let’s Dance to Joy Division, al secondo disco non hanno destato però nella nostra recensione grande favore. Tuttavia la band ha avuto un buon successo consolidando la propria fama con gli album successivi sperimentando il loro indie rock con la musica elettronica nell’ultimo Fix Yourself, Not the World del 2022.
Sorry I’m Late, I Didn’t Want To Come e le due successive canzoni sono molto piacevoli e con chitarre irriverenti, soprattutto Blood On The Hospital Floor. Tripletta molto promettente ma poi si passa a un paio di brani decisamente dimenticabili (Kate Moss e Gut Punch) e da lì in poi il disco raggiunge la sufficienza senza brillare di altro. Bè The World’s Not Out To Get Me inizia abbastanza bene con un bel groove di chitarra ma poi si perde in un alt rock giocoso e con della melodia un po’ troppo banale.
“Abbiamo i corpi di uomini di quarant’anni e le anime di tredicenni. Ma è fantastico che le nostre canzoni continuino a colpire il pubblico più giovane e che la nostra musica abbia ancora questa energia”. Murphy e soci celebrano la propria affinità musicale con Death Cab for Cutie, St. Vincent e Tame Impala, affrontando le tematiche di depressione, relazioni coniugali deteriorate, rapporti complicati con le droghe e con una società in cui non ci si riconosce.
Oh! The Ocean è nato dopo aver fatto una cernita tra 50 tracce insieme al nuovo produttore John Congleton, che ha voluto registrarli in presa diretta, esplorando sonorità indie-pop, funk ed elettronica. C’è un’alternanza di tracce cariche di rock a brani più lenti e riflessivi, con melodie leggere e fruibili. In generale è un disco dotato di una certa sventatezza british che fa bene, basti ascoltare I Love America and She Hates Me uscito come videoclip che ha un andamento scorrevole ma la chitarra è troppo soffocata da un basso persistente.
Rimane uno di quei dischi dove gran parte delle tracce funzionano mentre si sta lavorando o guidando senza perdere troppo la concentrazione, dando una sensazione di relax e serenità che di questi tempi serve molto. E tutti come Matthew vorremmo starcene beati a guardare l’oceano senza pensieri.
Sito ufficiale: www.thewombats.co.uk
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