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The Winonas: Arborea

Il grunge è morto e sepolto da anni e difficilmente rinascerà, eppure c'è ancora qualcuno che ci crede ancora e la cosa più sorprendente è che non si tratta di un gruppo straniero, bensì italiano e tutto al femminile, benvenut nel mondo delle The Winonas.

The Winonas

Arborea

(Vaccino Dischi)

grunge

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recensione The Winonas- ArboreaThe Winonas tornano con Arborea, quello che dovrebbe essere il loro disco della maturità dopo l’esordio del 2015 e l’intensa attività live internazionale che ne seguì.

Il terzetto tutto al femminile esordì fuori tempo massimo abbracciando a piene mani (e braccia) il grunge, ma ora…

Tanto per cominciare ci troviamo di fronte ad un lavoro ben distante dall’immaginario tipico del grunge. A chitarre elettriche distorte, batterie aggressive e bassi impazziti, sono preferiti suoni acustici che potrebbero essere il suo punto di forza, ma il confronto con il mitologico Unplugged dei Nirvana è quasi inevitabile.

Valentina con la sua voce ti trascina in un mondo dolente, dove non tutto è facile, dove bisogna sempre lottare, per non essere uno qualunque e Caterina e Chiara, attraverso i loro strumenti, colorano il mondo dei The Winonas con sapienza e autenticità.

Ecco autenticità è la parola giusta per definire questo lavoro, perché nonostante i paragoni inevitabili con il sopracitato Unplugged, nonostante il cantato sembra un po’ ricalcare Cristina Donà, nonostante il grunge è (ahimè) morto e sepolto, le tre ragazze confezionano un lavoro sincero e autentico perché in qualche modo riconoscibile e personale.

Tutto sommato un buon lavoro, forse un po’ datato, ma vale la pena comunque ascoltarlo perché come diceva Kurt Cobain: Il punk rock è arte. Il punk rock per me significa libertà e in questo mondo le The Winonas sono davvero libere.

Il grunge e la sua declinazione in Italia

Quando, dove e come nasce il grunge, da molti anche chiamato Seattle Sound?

Il movimento grunge nasce agli inizi degli anni novanta come diretta evoluzione della musica hard rock della fine degli anni ottanta e trova in gruppi come Pearl Jam, Stone Temple Pilots, Alice in Chains e soprattutto nei Nirvana la sua massima espressione.

Quando, dopo la morte di Kurt Cobain, questo genere inizia a scomparire favorendo lo sviluppo di generi come i nu-metal, in realtà continua a esistere una buona parte di pubblico che rimane in cerca di quell’epoca, di quei suoni e di quell’essere contro che tanto aveva etichettato una generazione intera. Impresa ardua e pressoché impossibile.

Anche in Italia la situazione è abbastanza simile, assistiamo a molte band che cercano di proporsi sul mercato scimmiottando il genere grunge, ma hanno vita molto breve. Discorso a parte meritano i Verdena che, nonostante siano nati come i Nirvana bergamaschi, hanno saputo evolversi e dare prova della loro originalità.

Infine ci sono i The Winonas che rappresentano una grossa novità nel mercato discografico italiano.

I The Winonas sono un trio formato da tre ragazze: Valentina Cicognani (voce), Caterina Cardinali alla (chitarra e cori) e Chiara Maroncelli (basso) e il loro genere è proprio il grunge. Esordiscono nel 2015 con Sirene un album lo-fi che, nonostante tutto, riescono a portare in giro per l’Italia e il Nord Europa. Gli auguriamo il meglio anche er questa nuova avventura.

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Michele Larotonda
Michele Larotonda

Michele Larotonda nasce a Potenza nel 1977, ma vive e lavora a Milano.
Scopre la sua passione per la scrittura durante i dieci anni trascorsi a suonare in una band in cui ricopre il ruolo di cantante e autore dei testi. Decisivo poi l’incontro con l’associazione culturale Magnolia Italia, grazie alla quale frequenta corsi di scrittura creativa e si avvicina al cinema scrivendo e realizzando cortometraggi che hanno avuto visibilità in alcune rassegne specializzate.
Scrive sulla rivista letteraria Inkroci, occupandosi di recensioni musicali, e sul blog letterario Sul Romanzo, dove recensisce libri. Ha pubblicato i libri “Sai Cosa Voglio Dire?” e “Il fascino discreto della Basilicata”.
“Il Sognoscuro” è il suo primo romanzo.

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