The Venkmans
Good Morning Sun
(DigitalDownload, Autoproduzione)
synth pop
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The Venkmans, da Firenze con i synth nell’orecchio. Ad un primo ascolto di Good Morning Sun sembra di avere a che fare con la musica dei Depeche Mode e la musica synth che caratterizza il loro quasi trentennale lavoro.
Più scorrono i minuti e più ci si accorge di avere fra le mani un lavoro che riprende i generi più vari come l’electro rock ed il pop dalle precise sfumature britanniche.
Fortunatamente per noi non occorre andare così lontano per ritrovare le stesse sensazioni.
Good Morning Sun, il primo album dei The Venkmans, nel giro di poco tempo ha già fatto parlare di sé e si lascia ascoltare in molti network radiofonici nazionali.
Le parole si rincorrono così come i generi presenti in questo album incisivo, orecchiabile, con ricche punte di energia e vigore che corroborano l’animo più irrequieto di chi si presta all’ascolto.
L’album inizia con Free, che dà subito l’idea di cosa sarà in toto l’album e quali tematiche musicali andrà a toccare. Un prologo che apre le porte alla musica elettronica con tastiere elettroniche in prima linea ed un ritmo costante che mischia synth e dance anni ’90.
Un pizzico di indie rock lo ritroviamo nella bellissima Just Follow Me che riporta sempre alla voce ed alla personalità un pò dolce e un pò amara di Dave Gahan.
In Rebirth e Good morning sun proviamo una sorta di amarcord che con determinazione ci spinge verso la new wave synthetica come quella degli Ultravox.
In Someone Has To Come Back cambiamo pagina e ci proiettiamo direttamente verso un genere più familiare, quello del rock, ma neanche troppo marcato.
Insomma, un album che non è un semplice riassunto del synth pop anni ’80, ma anche e soprattutto un tentativo di tenere viva quell’estetica con un gusto per la melodia e una facilità di scrittura che passa all’ascoltatore come immediatezza d’ascolto. Mica roba da poco!
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