The Niro feat. Gary Lucas
The complete Jeff Buckley and Gary Lucas Songbook
(Esordisco/Audioglobe)
Rock
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Il romano Davide Combusti, ormai conosciuto come The Niro, è al suo quinto album. Questa volta lo fa insieme a Gary Lucas, un leggendario chitarrista americano che, oltre a prodursi una decina di dischi rock-blues sperimentali, ha prestato le sue mani ad artisti del calibro di Lou Reed, Nick Cave, Chris Cornell, Iggy Pop, Patty Smith, una miriade di altri musicisti e, per l’appunto, Jeff Buckley.
Questo insolito duetto è nato nel momento in cui Gary, coautore della famosissima Grace, traccia che diede titolo all’unico album del talentuoso cantautore statunitense tragicamente scomparso nel 1997, riuscì a riottenere i diritti dei brani scritti con lui.
Già, perché la sua collaborazione con questo artista non si era limitata agli unici due brani presenti nell’album di Buckley (7 in tutto con le canzoni uscite nella raccolta postuma), ma erano nate anche altrettante cinque canzoni rimaste nel cassetto, fino alla conclusione della disputa legale.
Chi meglio del cantautore italiano tanto accostato a Buckley poteva eseguire, guarda un po’, i brani scritti dai due musicisti americani? Tanto si è paragonato The Niro al buon Jeff, che alla fine ci è scappato davvero il disco. The complete Jeff Buckley and Gary Lucas Songbook riporta infatti le 12 canzoni che Gary Lucas ha scritto con l’artista californiano durante il loro sodalizio.
Pare che mentre viaggiasse in Italia con l’idea di fare un tour, a Gary era stato presentato Davide come possibile singer per i suoi concerti. “Oh, it’s fine”, avrà detto Lucas. Conoscendo già il talento di The Niro, con il materiale finalmente in suo possesso, Gary ha poi avuto la bella idea di volerci fare addirittura un disco assieme.
Un regalo che The Niro ha raccolto senza deludere le aspettative, anzi… tutto l’album è una meraviglia di ballate sontuose e pezzi rock vibranti, con picchi emotivi che Buckley da lassù sarà certamente orgoglioso del risultato.
Non per svignarmela dal fare la recensione pezzo per pezzo, ma queste canzoni sono davvero piacevoli e puoi immaginare Buckley che canta l’inedita e radiosa No One Must Find You Here, all’apertura del disco, con il nostro musicista romano a prestargli la voce.
L’arte di giocare con le sei corde di Lucas si fa strada nelle successive canzoni, da Story Without Words e nel blues di Bluebird Blues che ci riporta indietro di decadi, a Distorsion, è un treno elettrico che non può non travolgerti.
In The Cantina a mio parere tocchiamo l’apice, pezzo assolutamente da brividi con una voce emozionante.
Poi seguono Mojo Pin, le altre canzoni già pubblicate a firma Gary Lucas e, non poteva essere che così, Grace, in cui The Niro, lo ripetiamo, non sfigura, cullando con rispetto questi brani ormai leggendari.
Se avete nostalgia di Jeff Buckley, non vi pentirete di dargli un ascolto, ve lo assicuro.
The Niro: l’intervista e il live set di presentazione del disco a Radio Elettrica
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