The Fall
Ersatz G.B.
(Cd, Cherry Reds Records)
post punk, punk- rock, alternative rock
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Di certo non c’è alcuna assonanza tra la longeva vita dei The Fall e il loro nome. O forse è addirittura propiziatorio etichettarsi con un nome che seguirebbe la legge del contrappasso. Sono 35 gli anni di vita, e 29 gli album pubblicati, circa 50 gli artisti che hanno alimentato il nome del gruppo ed ora sono 54 gli anni di Mark E. Smith, che ci presenta il nuovo album: Ersatz G.B.
I numeri parlano chiaro, non è certo un gruppo che si assopisce al calar del sole, e ci si chiede pure se l’unico vero frontman DOC del gruppo sia inossidabile!?
Archetipo del brit rock, anarchico, avanguardista ed esageratamente polemico, il suo eclettismo è sconfinato in molteplici stili musicali, marchiati da una voce irriverente dal sapor di vita vissuta dei bassifondi mancuniani.
I The Fall salgono sullo stage con Ersatz G.B., parola tedesca che significa surrogato. Rimpiazzo.
Ma di cosa? Del nuovo stile adoperato o di una società che toglie sempre più spazio alla personalità dell’uomo?
Escludendo Cosmos 7 e Mask Search, la cui base rock‘n’roll non tradisce la linea tracciata nelle tre decadi di attività, l’album regala sonorità che attraversano il post punk con tracce quali Nate will not return e Monocard, in cui 8 minuti di riff e atmosfere noir ricreate dalla tastiera accompagnano l’indignazione di parole, troppo spesso difficili da decifrare. Ma il suo sperimentare non trova limiti e con Happi Song sancisce la dolcezza di un connubio con la chitarrista e sua compagna Elena Poulou. Imperdibile la traccia Greenway dalla quale fuoriescono schizzi di rabbia caustica, con cenni sonori che riportano ai Metallica.
Insomma poliedrico e difficile, da ascoltare e riascoltare.
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