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The Big Pink: Future This

Tornano i The Big Pink con il loro secondo lavoro Future This, un album che purtroppo ha poco di futuribile e tanto di già sentito

The Big Pink

Future This

(Cd, 4ad)

indie pop, electro

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The Big Pink- Future ThisTornano a circa due anni e mezzo dal primo lavoro i The Big Pink, formazione indie rock londinese.

Questo Future This  segue le orme del suo predecessore, con la consueta dose di indie e di electro pop, forse anche troppo, tanto che il primo estratto Stay Gold ricorda fortemente la loro hit del 2010 Dominos.

Sullo stesso binario viaggia  anche la seguente Hit The Ground (Superman), mentre Give It Up non si discosta dallo standard minimo accettabile per qualsiasi brano indielectro.

Si prosegue con la più vivace The Palace che ricorda vagamente i lavori degli ultimi MGMT.

La lunga 13, infarcita di synth, alza lo standard qualitativo dell’album, così come la ritmata Rubbernecking che potrebbe ben figurare anch’essa nelle radio più indie.

Più elettronica ma anche più banale, Jump Music scivola via senza destare impressione; impressione che invece desta Lose Your Mind, un brano che sembra arrivare direttamente dal repertorio di B-sides dei Duran Duran degli anni ‘80.

Ci si avvicina alla chiusura di questo lavoro con la trascurabile Future This e con il più interessante ’77, un brano in bilico fra le atmosfere dei Foster The People e quelle degli ultimi Depeche Mode.

Questo Future This fa retrocedere l’ennesima “Next Big Thing” inglese di qualche passo. L’album per intenderci non è brutto, ma tranne un paio di brani scivola via senza impressionare e senza destare l’ascoltatore da uno stato di torpore e noia che inevitabilmente lo coglie.

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Fabio Busi
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